Sarebbe questione di giorni per la liberazione dei primi tre e per il ritiro dei soldati israeliani da una parte della Striscia di Gaza
WASHINGTON - Potrebbe essere davvero la volta buona per l'accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato, nel corso di un'intervista a Newsmax, che «siamo molto vicini a farcela. Devono farcela. Se non ci riescono, ci saranno un sacco di guai là fuori, un sacco di guai come non ne hanno mai visti prima. Ce la faranno».
I tempi sono maturi, ha ribadito Trump. «Ho capito che c'è stata una stretta di mano e che stanno ultimando il tutto, forse entro la fine della settimana, ma deve avvenire».
Emergono con il passare delle ore le prime anticipazioni sui dettagli del possibile accordo: la Bbc (che cita una fonte palestinese) afferma che il primo passo potrebbe essere la liberazione di tre ostaggi da parte di Hamas. Una volta avvenuta, le Forze di difesa israeliane (IDF) dovrebbero iniziare il ritiro dalle aree popolate nella Striscia di Gaza. Una settimana più tardi, l'organizzazione terroristica palestinese dovrebbe liberare altri quattro reclusi, mentre l'esercito israeliano dovrebbe permettere il ritorno della popolazione civile nel nord della Striscia, percorrendo a piedi la strada costiera. Veicoli a motore o trainati da animali saranno autorizzati a muoversi solo dopo essere monitorati da un sistema a raggi X gestito da un team egiziano e qatariota.
Complessivamente Hamas dovrebbe liberare 33 o 34 prigionieri nella prima fase, molti dei quali vivi. Nel contempo Israele scarcererà 1000 detenuti palestinesi, alcuni dei quali si trovano in carcere da 15 anni o più. Trump, sempre nel corso dell'intervista, si è lamentato del fatto che molti degli ostaggi non siano più in vita a causa delle difficili condizioni di detenzione. Secondo le stime israeliane, circa la metà dei 98 prigionieri sarebbe sopravvissuta.