Parla McKayla Maroney. La plurimedagliata statunitense, oggi 21enne, ha puntato l’indice sul dottor Larry Nassar
NEW YORK - «Sono stata violentata dal dottore della nazionale di ginnastica artistica americana da quando avevo 13 anni a quando ho abbandonato l’attività sportiva a 18 anni». Con queste parole McKayla Maroney ha seguito l’esempio di chi prima di lei è riuscita a liberarsi di un tormento tenuto dentro per troppi anni: «I loro racconti mi hanno dato la forza».
La plurimedagliata statunitense, oggi 21enne, ha puntato l’indice su Larry Nassar, già coinvolto nello scandalo cha ha travolto il mondo della ginnastica artistica americana. «Dove c’è una posizione di potere c’è la possibilità di un abuso - ha spiegato - io volevo andare alle olimpiadi e le cose che ho dovuto sopportare per andarci sono state disgustose».
«Ho pensato di morire» - Larry Nassar le avrebbe fatto credere che ciò che le faceva subire erano i normali trattamenti medici che lui aveva utilizzato da sempre. «È iniziato tutto quando avevo 13 anni. Sembrava che trovasse sempre la possibilità di “trattarmi”. È accaduto a Londra prima che vincessimo la medaglia d’oro ed è accaduto anche prima che io vincessi l’argento. A 15 anni ho vissuto la notte più spaventosa della mia vita - continua l’ex ginnasta - volammo tutto il giorno con la squadra verso Tokyo, mi diede una pillola per dormire durante il viaggio e la cosa successiva che ricordo è che ero sola con lui nella sua stanza d’albergo per ricevere un “trattamento”. Pensavo di morire quella notte».
La parola fine - L’ex campionessa del mondo prova a dare qualche consiglio e spera che il mondo possa cambiare: «È possibile mettere la parola fine a questo tipo di abusi? È possibile per le vittime poter parlare senza mettere a rischio le loro carriere e i loro sogni? Lo spero. Il nostro silenzio ha dato potere alle persone sbagliate e ora è il momento di riprenderci il nostro potere. Ricordate che non è mai troppo tardi per parlare».