Il giovane attentatore era cittadino austriaco e macedone. Era stato condannato nel 2019
Il bilancio dell'attentato è di 4 morti (più l'autore dell'attacco) e 17 feriti, dei quali 7 in condizioni di critiche. Fra loro anche un agente di polizia.
VIENNA - Quattro morti - a cui si aggiunge anche l'attentatore, abbattuto dalle forze di polizia - e 17 persone ferite, delle quali sette si trovano in condizioni critiche. È un bilancio pesante e che potrebbe aggravarsi nelle prossime ore quello dell'attacco di ieri sera nel centro di Vienna.
L'Austria ha decretato tre giorni di lutto nazionale. Le vittime erano due anziani (un uomo e una donna), un giovane passante e una cameriera. Lo ha confermato il cancelliere Sebastian Kurz, rivolgendosi questa mattina alla cittadinanza. Si è trattato di un attacco islamista «dettato dall'odio per la nostra democrazia». «È stato un attentato alla nostra libera società», ma «non cadremo nella trappola del terrorismo», ha detto Kurz.
L'autore - Il terrorista ucciso ieri sera nella capitale austriaca, secondo quanto riferito questa mattina dal ministro dell'Interno, Karl Nehammer, era un 20enne con doppia nazionalità austriaca e della Macedonia del Nord e già noto ai servizi di sicurezza antiterrorismo. Il giovane era stato condannato nel 2019 per affiliazione a organizzazioni terroristiche e islamiste. Aveva cercato tra l'altro di recarsi in Siria per combattere a fianco dell'Isis.
Il giovane era armato con un fucile d'assalto, una pistola, un machete e indossava una finta cintura esplosiva. Le forze di polizia lo hanno neutralizzato una decina di minuti dopo l'inizio dell'attacco, nei pressi di Schwedenplatz.
Il ministero dell'interno della Macedonia del Nord ha ricevuto tramite Europol una richiesta di collaborazione dalla polizia austriaca nelle indagini. Ne danno notizia i media a Skopje.
Condizioni critiche - Parlando delle condizioni dei feriti, un portavoce del KAV - l'ente ospedaliero di Vienna - ha spiegato che tra le persone ricoverate c'è anche un poliziotto, che si trova in condizioni critiche ma stabili. «Molti pazienti sono in stato di shock».
Nel frattempo, questa mattina sono scattate numerose perquisizioni e alcuni fermi. Secondo quanto riferito dall'APA, in azione ci sono quasi un migliaio di agenti delle forze dell'ordine.