Nominato Rob Hur che, in veste di procuratore speciale, potrà ora investigare su eventuale «rimozione e conservazione non autorizzata»
WASHINGTON - L'attorney general Merrick Garland ha annunciato la nomina di un procuratore speciale per indagare sui documenti classificati del presidente americano Joe Biden. Si tratta di Rob Hur, ex procuratore del Maryland.
Semaforo verde alle indagini - Il procuratore generale Garland ha firmato oggi un ordine che autorizza il consulente speciale a indagare sulla «possibile rimozione e conservazione non autorizzata di documenti classificati e altre carte scoperte presso il Penn Biden Center for Diplomacy and Global Engagement e nella residenza privata del presidente Joe Biden a Wilmington, in Delaware». Hur, è stato nominato dall'allora presidente Donald Trump, e dal 2017 al 2018 è stato assistente del vice procuratore generale Rod Rosenstein. Quindi ha assunto l'incarico di procuratore generale del Maryland e fino a oggi è stato uno dei partner dello studio legale Gibson, Dunn & Crutcher, a Washington.
Le critiche - Il Washington Post in un editoriale accusa il presidente di essere stato altrettanto «irresponsabile» (in riferimento a Trump), aggettivo che Biden aveva usato per criticare il comportamento del Tycoon nel caso dei documenti ritrovati a Mar-a-Lago. «Perseguire Trump, ma non Hillary Clinton o Biden, per la cattiva gestione di documenti classificati sarebbe estremamente difficile da spiegare agli americani», osserva il quotidiano della capitale.
Parla la difesa - Le carte segrete trovate nell'ufficio e nella residenza privata di Joe Biden «sono state spostate per errore». Lo ha detto uno degli avvocati del presidente americano in un comunicato. «Come ha detto il presidente», si legge nella nota «egli prende i documenti classificati molto seriamente. Come abbiamo detto noi abbiamo collaborato dal momento in cui abbiamo comunicato agli Archivi nazionali che era stato trovato un piccolo numero di documenti e continueremo a farlo». Gli avvocati di Biden sottolineano di «aver cooperato a stretto contatto con il Dipartimento di Giustizia e che continueranno a cooperare con il procuratore speciale». «Siamo fiduciosi che un esame meticoloso dimostrerà che i documenti sono stati spostati per errore e che il presidente e i suoi avvocati hanno agito prontamente dopo aver scoperto l'errore».
Le contromosse del Tycoon - Trump si prepara intanto ad aprire la sua campagna presidenziale con un primo evento pubblico a fine gennaio a Columbia, in South Carolina, mentre cominciano a circolare i possibili nomi per il suo ticket, tutti femminili: le fedelissime deputate Elise Stefanik e Marjorie Taylor Greene (vicina ai cospirazionisti QAnon), la governatrice del Sud Dakota Kristi Noem e l'ex candidata governatrice dell'Arizona Kari Lake. Ma anche la collaboratrice di Fox News ed ex deputata dem (dal 2022 indipendente) Tulsi Gabbard.