«Io da milanese lo vorrei un reattore di ultima generazione nella mia città, perché sono sicuro che sia energia pulita, sicura e costante»
MILANO - Il vicepresidente del consiglio italiano Matteo Salvini ipotizza una centrale nucleare italiana nel 2032 e vorrebbe vederla nascere a Milano.
Sulla possibilità di rendere operativo l'impianto «ho chiesto ad alcuni tecnici: se noi domani, nel 2024, superando il dibattito ideologico su "referendum sì, referendum no" partissimo con i lavori quanto ci vorrebbe. Ci vogliono 7-8 anni, quindi significa che nel 2032 si può accendere il primo interruttore», ha affermato oggi il ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
«Il difficile è passare dalle parole alla pratica», ha proseguito il 50enne durante un evento intitolato "Nucleare. Si può fare" organizzato a Roma da Banca Finnat. «Bisogna coinvolgere almeno quattro ministeri, magari coinvolgendo anche il comitato tecnico per il coordinamento economico. Bisogna coordinarsi, e a livello europeo non bisogna ragionare ideologicamente».
«Io da milanese lo vorrei un reattore di ultima generazione nella mia città, perché sono sicuro che sia energia pulita, sicura e costante», ha insistito il segretario federale della Lega. «Io l'ho detto 2-3 anni fa, la prima centrale la vorrei a Milano», aggiunge Salvini. «Apriti cielo. Io lancio un segnale politico è facile dire sì al nucleare ma nella provincia affianco».
«Ci tengo a portarvi il convinto sostegno non solo della mia forza politica ma dell'intero governo», ha aggiunto Salvini nel suo intervento. «A questo convegno partecipano tre ministri: io della Lega, Pichetto di Forza Italia e Urso di Fratelli d'Italia. C'è un'idea complessiva di sintesi. Ora cerchiamo di pianificare».
«L'ideologia l'anno scorso ci ha portato a un aumento dell'8% di consumo del carbone. Tutti con la Tesla e i monopattini, se non sei elettrico sei out. E questo ci ha portato ad aumentare i consumi di carbone», ha osservato l'ex ministro dell'interno. «Mentre eravamo qui a pensare a come ricaricare l'auto elettrica, gli amici tedeschi chiudevano le centrali nucleari e aprivano quelle a carbone. Qualcuno più a est fa centrali a carbone per darci l'auto elettrica».