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SVIZZERADraghi aveva ragione, la nostra è (quasi) «un'economia di guerra»

31.12.22 - 08:36
Razionamenti, scorte, miliardi di dollari in fumo nelle borse di tutto il mondo, l'elevato costo del denaro, la minaccia di una recessione
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Draghi aveva ragione, la nostra è (quasi) «un'economia di guerra»
Razionamenti, scorte, miliardi di dollari in fumo nelle borse di tutto il mondo, l'elevato costo del denaro, la minaccia di una recessione

LUGANO - Lo abbiamo fatto tutti, con i generi alimentari, con la carta igienica, con i medicinali. Scorte, per paura di doverci confrontare con il frigorifero e la dispensa vuoti. E ancora, lo abbiamo fatto con il riscaldamento, la benzina, la luce. Razionamenti, per evitare black out e fatture salate. Emergenze a intermittenza, anche per le nostre imprese. Ecco che, se non completamente «di guerra» - e per quello manca solo la centralizzazione produttiva da parte dello Stato - Ci stiamo abituando a vivere in una economia che le assomiglia molto. E poco importa che la causa sia l'emergenza sanitaria o quella bellica.

L'anno orribile del mercato finanziario si sta per concludere - Tante le cause che gli ormai stanchi esperti ci sciolinano ogni volta. Dalla guerra in Ucraina, passando per la crisi del gas e delle materie prime in genere, fino ai più recenti aumenti dei tassi d'interesse. E quanto alle aspettative 2023, se si guarda all'attuale situazione internazionale, come l'emergenza nuovamente del Covid in Cina e conflitti armati in corso, c'è poco da stare allegri. Del resto Draghi, lo scorso marzo, aveva avvertito il mondo dicendo che «dobbiamo prepararci a una economia di guerra».

Difficile trovare un colpevole - Chiunque, dal piccolo risparmiatore al grande speculatore, ha visto scendere il valore dei propri titoli in portafoglio. Non si esagera nel quantificare con due cifre percentuali le perdite. Qualcuno se l’è presa con il consulente della banca e qualcun altro con se stesso. Ma in fondo, a ben vedere, un colpevole non c'è.

2022, anno di "vacche magre" - La si voglia chiamare bolla che scoppia, o shock, o crollo, il dato di fatto è che si stenta a trovare un settore che non abbia il segno meno davanti al proprio rendimento, su base annua. Esempi ce ne sono di infiniti. Anche di società impegnate in settori che mai si sarebbe potuto immaginare in crisi. Un esempio di cui abbiamo dato notizia abbondantemente è quello di Tesla: i titoli del colosso delle auto elettriche hanno perso oltre il 60% dall'inizio dell'anno (mandando in fumo 626 miliardi di capitalizzazione di mercato). 

La bolla dei tecnologici - E cosa dire dei tanto decantati - e forse a questo punto sopravvalutati - tecnologici? Anche per loro il colore è quello rosso, nell'arco di un anno: Microsoft (-28.9%), Apple (-27.3%), Amazon (-50%); eBay (-37%). Mosca bianca è Ibm con il suo +5% fatto registrare dal 30 dicembre 2022.

I minatori non hanno sorriso - Ma anche chi si è avventurato nell’ambito degli investimenti in azione legate alle miniere di metalli, più o meno preziosi (come oro, argento, rame) non passerà un fine anno certamente col botto. Una delle più brillanti azioni junior del settore minerario dell'oro è la New Found Gold che, con sede a Vancouver, ha fatto segnare un -35.9% nonostante sia considerata una "gallina dalle uova d'oro" del settore junior. Ed esempi simili e con dati più pesanti ce ne sono un'infinità. Su tutti a pesare, oltre ai blocchi per il Covid posti in essere nei paesi ricchi di miniere come Canada e Australia, è stato soprattutto il clima di sfiducia di tutti gli investitori. Ma è questo settore che potrebbe forse dare qualche spiraglio di fiducia, soprattutto se e quando gli investitori in criptovalute cercheranno altri lidi.

«Apocalisse criptovalute» - E che dire del disastro delle criptovalute, da tempo sotto gli occhi di tutti? Qualche esempio. Il bitcoin, dopo il record di 67mila dollari fatto registrare nell'agosto 2021 è precipitata, fino ai circa17mila dollari di questo ultimo periodo. Una perdita del 65% per chi fosse andato all'acquisto un anno fa e alla vendita oggi. Il quotidiano italiano Avvenire, in un approfondimento sull'argomento, parla di «apocalisse delle criptovalute che potrebbe essere molto vicina». Secondo il portale Coin Market Cap, le perdite sono anche qui a doppia cifra: Cardano -81%, Solana -93%, Ethereum che ha perso il 68% e Ripple -60%.

Dove investire in prospettiva 2023? - Ma cosa fare in prospettiva 2023 di fronte alle previste recessioni per il mondo che ci circonda, Eurozona e Stati Uniti in primis? Secondo un'attenta analisi resa nota da NZZ «gli investitori farebbero bene a continuare a concentrarsi su settori conservativi come quello dei consumi o della sanità» e ancora attenzione ai «titoli delle società del settore energetico e delle materie prime» che dovrebbero avere un «anno positivo davanti». E in un ciclo di guerra, come quello nel quale stiamo cercando di sopravvivere "finanziariamente", non potrà sorprendere il ritorno all'accantonamento di oro e argento, ovviamente per chi ne avrà le possibilità. 

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COMMENTI
 

F/A-19 1 anno fa su tio
L’Ucraina difende la propria libertà. Europa ed America aiutano l’Ucraina e la propria libertà. Russia, Cina, Corea, Irak e compagnia bella sono paesi dittatoriali dove le donne contano poco o nulla, dove non c’è libertà di parola, di scrittura, di opinione. Siamo in guerra per la libertà, senza la libertà non c’è vita.

Gianca_Zurzi 1 anno fa su tio
Investite in pilu! Cchiu pilu pe tutti

Webster 1 anno fa su tio
Dobbiamo proprio ringraziare il Signor Draghi che quando era il presidente della BCE non ha fatto altro che stampare soldi per comperare i debiti dei vari Stati, soprattutto quello italiano. Prima o dopo era chiaro che la bolla dell'inflazione sarebbe scoppiata.

carlo56 1 anno fa su tio
direi che ci sta andando bene, nel male: noi subiamo parte di un’economia di guerra ma l’alternativa, non dimentichiamolo, sarebbe stata un intervento armato occidentale in Ucraina con lo scoppio della terza guerra mondiale di fatto e un’economia totalmente di guerra nei nostri paesi con la gestione centralizzata negli stati delle unità produttive. Oppure l’accettazione del pericoloso principio che chiunque potesse tornare (in passato era così!) a conquistare i paesi/territori vicini (Israele lo fa sistematicamente in Palestina e tutti acconsentono…!), che però avrebbe minato le sovranità nazionali di tutti per il futuro. L’avere poi un’europa economica che non è politica e non ha, fra le altre cose, una sua difesa che non sia la Nato, di proprietà al 90% americana e di conseguenza legata a quegli interessi, complica ancora le cose. Abbiamo e viviamo il male minore.

RobediK71 1 anno fa su tio
E il gioco delle parti, l’America simbolo di quale prosperita e liberta ? Non hanno forse raso al suolo l’Iraq senza motivazione etica ma solo petrolifera ? Ed il centro Sud America ? Anche i comunisti vogliono la stessa libertà , esattamente come gli americani, eliminando chi non è d’accordo

Pensopositivo 1 anno fa su tio
Risposta a RobediK71
É un confronto che non ha senso...prima di tutto in Russia non sono comunisti da un bel pó. É un regime (Putin sono 20 che é li e no lo muovi...) corrotto, ultraconservatore che nega la libertà di pensiero ai suoi abitanti. Cosa che negli Stati Uniti non succede. Poi certamente possiamo criticare tante scelte sbagliate da parte degli americani, dal Vietnam fino all'Afganistan o all'Irak . Il mondo occidentale rappresenta il mondo libero , democratico e nonostante tutti i suoi difetti sono felice di essere nato qui piuttosto che in un paese senza democrazia. Meno di 2 miliardi di persone vivono in un democrazia piena.

RobediK71 1 anno fa su tio
Uno scenziato

RobediK71 1 anno fa su tio
Non ci vuole un scienziato

fracassi 1 anno fa su tio
un delinquente come draghi ancora a piede libero, roba da fantascienza.

Mat78 1 anno fa su tio
Putin pensava che l'Europa non avesse ne nerbo ne moralità (come il suo Stato) e che l'interesse economico avrebbe prevalso...a quanto pare, il tanto vituperato mondo occidentale (vituperato da balordi ignoranti per lo più) ha dimostrato di avere ancora moralità, etica e voglia di difendere la libertà, che ricordo a molti invasati che scrivono su questo blog, NON è presente nella maggior parte del mondo (Russia, Cina, ecc.). Facile fare i leoni da tastiera con i piedi al caldo, sapendo di poter sputare su tutto e tutti, perché nella nostra società è permesso. Costoro difendo a spada tratta stati canaglia, piuttosto che riconoscere che gli USA e l'occidente, per quanto imperfetti, siano decisamente meglio per garantire libertà e benessere a tutti, che gli stati totalitari, antidemocratici e guerrafondai. Pure la Russia, senza l'aiuto americano e inglese, avrebbe perso la grande guerra patriottica...provo imbarazzo per i russi che capiscono quanto sbagliato sia il comportamento del loro paese. E sono tanti, ormai quasi tutti espatriati.

Dapat 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
Concordo!

Duca72 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
Parole sante

prophet 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
Concordo, l’unico grande rimprovero all’Europa e soprattutto Svizzera è quello di avere impostato un’economia energetica impostata sul guadagno invece di ridurre (da decenni a questa parte) la dipendenza energetica, grosso rischio per il nostro ‘sistema’

Luganese 1 anno fa su tio
Eggià. L’economia di guerra non arriva maida sola ma a causa di certe decisioni di nostri politici.

Mirko 73 1 anno fa su tio
Il giornalista chiede di chi sia la colpa ? La colpa è della nostra società sempre più scadente e senza morale...In primis dei nostri politicanti ignoranti..immorali...corrotti..senza un proprio amore per la patria...

Lux Von Alchemy 1 anno fa su tio
Chi è causa del proprio male, pianga se stesso..
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