Christine Lagarde avverte: non è l'inizio di una discesa lineare. «È una strada accidentata»
FRANCOFORTE - Abbiamo tagliato i tassi perché «la nostra fiducia nel cammino» dell'inflazione «è cresciuta negli ultimi mesi»: lo ha detto la presidente della Banca centrale europea (Bce) Christine Lagarde al termine della riunione del Consiglio direttivo. Lagarde ha spiegato che ci sono state due fasi negli ultimi anni di decisioni monetarie: la prima è stata una stretta molto rapida e robusta, di 450 punti tra luglio 2022 e settembre 2023. Poi c'è stata una fase di pausa da settembre 2023 a oggi.
L'inflazione è passata dal picco di ottobre 2022, quando era al 10,6%, al 5,2% di settembre 2023, al 2,6% di oggi. In sostanza la Bce ha deciso di agire a ogni dimezzamento dell'inflazione, ha spiegato la presidente. Nell'area euro, «malgrado i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi poiché la crescita delle retribuzioni è elevata» e dunque «l'inflazione resterà probabilmente al di sopra dell'obiettivo fino a gran parte del prossimo anno», ha aggiunto.
«Non posso confermare che siamo in un processo di rientro» dei tassi rispetto alla stretta iniziata nel 2022, ha aggiunto Lagarde, spiegando che con il taglio dei tassi oggi di un quarto di punto, la Bce «prende una decisione basandosi sulla fiducia di un percorso, ma avremo bisogno a ciascun singolo passaggio di dati e analisi che confermino che siamo in una fase di disinflazione. Ci saranno vari scossoni sulla strada» dell'allentamento della stretta monetaria, «alcuni li possiamo anticipare e predire, ma altri possono arrivare a sorpresa oppure alcuni li anticipiamo ma la portata è più grande del previsto. È una strada accidentata e i prossimi mesi saranno altrettanto, lo sappiamo».