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SVIZZERA«La mancata ripresa in Europa frena la crescita svizzera»

25.09.24 - 10:58
Il punto sull'economia elvetica a cura del KOF, il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo.
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Fonte ats
«La mancata ripresa in Europa frena la crescita svizzera»
Il punto sull'economia elvetica a cura del KOF, il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo.

ZURIGO - La debole congiuntura mondiale - e in particolare europea - sta frenando la crescita in Svizzera: lo afferma il KOF, il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo, che corregge lievemente al ribasso le stime sull'espansione economica elvetica sia per quest'anno che per quello successivo.

Stando alle indicazioni odierne nel 2024 il prodotto interno lordo (Pil) al netto dei grandi eventi sportivi - che hanno un impatto notevole, visto che in Svizzera hanno sede ricche federazioni internazionali - dovrebbe salire dell'1,1%, a fronte del +1,2% pronosticato nell'ultimo esame risalente a giugno. Per il 2025 la previsione viene abbassata dal +1,8% al +1,6%. Gli esperti zurighesi avanzano anche una prima stima per il 2026: +1,7%.

L'inflazione dovrebbe attestarsi all'1,2% quest'anno (il pronostico era di 1,3% tre mesi or sono), allo 0,7% nei dodici mesi successivi (1,0%) e allo 0,7% nel 2026 (prima stima). Il KOF si aspetta che la Banca nazionale svizzera (BNS) tagli il tasso guida di 0,25 punti questa settimana e di ulteriori 0,25 punti in dicembre.

La disoccupazione è vista in crescita: rispettivamente - per i tre anni considerati - al 2,4%, 2,7% e 2,8%, in base ai calcoli della Seco (la Segreteria di Stato dell'economia, che censisce le persone iscritte agli uffici regionali di collocamento), e al 4,3%, 4,6% e 4,7% secondo i criteri ILO (Ufficio internazionale del lavoro: viene determinato attraverso un sondaggio chi è effettivamente senza un impiego, ma vorrebbe lavorare).

«La ripresa congiunturale in Svizzera procede più lentamente del previsto», commentano i professionisti del KOF in un comunicato odierno. La mancanza di stimoli dall'estero, in particolare, fa sì che l'economia non sia in grado di sfruttare appieno il proprio potenziale produttivo. L'Eurozona fatica a prendere slancio e non ci sono segnali di una ripresa economica significativa, in particolare in Germania. Inoltre negli Stati Uniti la dinamica rallenterà nel prossimo futuro. Di conseguenza l'industria d'esportazione - in particolare quella tecnologica - soffre e continuerà a farlo. L'export nel suo complesso (beni e servizi) ristagnerà praticamente fino alla primavera e riprenderà velocità solo dopo il primo trimestre del 2025.

La debolezza degli investimenti rimarrà pronunciata: essi ritroveranno un po' di slancio solo verso la fine dell'anno. Ci son però anche dei punti di forza: sono il solido sviluppo del mercato del lavoro e il rallentamento dell'inflazione. I consumi privati continuano a sostenere l'economia e anche i consumi pubblici stanno dando un contributo positivo alla crescita. Dopo due anni di calo, i salari reali torneranno a crescere nel 2024 e nei prossimi due anni, lasciando così spazio a spese aggiuntive.

La previsione - mette in guardia il KOF - è comunque soggetta a rischi. La guerra in Ucraina e soprattutto il conflitto in Medio Oriente potrebbero avere un forte impatto sullo sviluppo economico e sull'inflazione in caso di ulteriore escalation, l'offerta e i prezzi delle materie prime energetiche potrebbero mutare radicalmente. Il tasso di cambio del franco reagirebbe probabilmente a un'ulteriore escalation con un rafforzamento.

Come noto il KOF presenta a scadenza trimestrale le sue previsioni economiche sulla congiuntura elvetica e internazionale, nonché, riguardo allo stesso tema, un sondaggio fra economisti, mentre a livello mensile viene diffuso un barometro congiunturale. Le tre cose sono distinte e non vanno confuse.

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