Monica Meroni, consigliere comunale PPD a Mendrisio
Nell’ultima edizione de “L’Informatore” ben due diversi articoli, uno a firma del consigliere comunale PLR Vincenzo Crimaldi, e l’altro a firma di tre consiglieri comunali PLR della Montagna, mi hanno chiamata in causa. Evidentemente l’articolo da me pubblicato la settimana precedente sull’Informatore (“I bisogni di Arzo, e non solo”) ha colpito nel segno e ha causato un po’ di orticaria.
Non è mia abitudine reagire con un botta e risposta; ritengo che sia poco utile e che non conduca a beneficio alcuno per nessuna delle due parti.
«Non ti curar di loro e passa» (scusatemi se scomodo Dante) è stata dunque la mia prima reazione, ma poi ho pensato che per correttezza verso i lettori, qualche puntualizzazione fosse necessaria.
Deploro e ritengo scorretto usare un argomento fantoccio per smontare più facilmente le argomentazioni di un interlocutore. È ciò che è stato fatto con me nei due articoli a cui mi riferisco. Le mie parole sono state travisate, alterate, riformulate in modo da produrre una versione deformata: un fantoccio appunto.
Mi si attribuiscono le espressioni «forte malcontento» mentre io parlo di «un certo malcontento»; mi si accusa di essere pretestuosa quando dico che «nulla va bene o che nulla è stato fatto», ma sfido chiunque a trovare queste parole nel mio scritto. Vengo accusata di affermare che per Arzo e gli altri quartieri della Montagna non si sia investito abbastanza o si sia investito in progetti inutili. Niente di più falso.
Io riconosco con gioia e gratitudine quello che di bello è stato fatto: il palazzo scolastico, gli interventi alle Cave, la nuova pavimentazione a Besazio e Arzo, il sostegno alla cooperativa di consumo di Tremona, tanto per fare qualche esempio.
Il mio articolo e l’interrogazione indirizzata al Municipio sono nati in seguito alla domanda di costruzione pubblicata quest’estate in cui si chiedeva di spendere l’importo di 180'000 franchi per la sistemazione e la creazione di tribune per eventi presso il Bagno - Spiaggia ad Arzo, non lontano dalle Cave.
La cosa mi è sembrata così assurda, così irragionevole e irrazionale, che mi è parso giusto riportare le impressioni della gente che si incontra e di chi fa parte del Patriziato o altre associazioni attive sul territorio. E suggerendo inoltre alcune opzioni possibili nella benaugurata eventualità di trovarsi con un gruzzolo di soldi in più da investire nei quartieri della Montagna. Tutto qui.
Spero di esser riuscita a fare chiarezza; ora che sto per concludere e mi appresto a mettere il punto finale a questo scritto, mi sfiora un dubbio… non è che forse, a essere “pretestuoso” è stato qualcun altro?