In tanti, nel mondo del tennis, sono stanchi della telenovela Djokovic. Intanto spunta l'ipotesi di visto transitorio.
Nole, sentito dai funzionari dell'immigrazione, si trova ora in stato di fermo. Il caso è in mano alla Corte Federale, che deve prendere una decisione definitiva. E se questa non arrivasse domenica? Spunta una nuova opzione...
MELBOURNE - Posto nuovamente in stato di fermo in attesa del giudizio della Corte Federale, Novak Dokovic si trova ora al Park Hotel, centro di detenzione di Carlton dove era già stato trattenuto dopo la prima cancellazione del suo visto.
Tutti sperano che questa sera si scriva la parola fine sulla vicenda - udienza decisiva al via dalle 23.30, ora svizzera -, ma non è del tutto scontato. Abul Rizvi, ex vice segretario del dipartimento per l'immigrazione, ha spiegato cosa potrebbe accadere se la Corte Federale non riuscisse a prendere una decisione sull'appello di cancellazione del visto. Un'opzione aperta, stando a Rizvi, è quella di concedere a Djokovic un visto transitorio mentre la corte valuta la sua decisione. Benché ritenuta poco probabile, questa strada - con il torneo al via lunedì - potrebbe essere percorribile e allungherebbe ulteriormente la telenovela.
Telenovela che, soprattutto ai "colleghi" di Nole, inizia a stancare. «Djokovic è stato su tutti i notiziari nelle ultime due settimane. Ora basta, è ora di tornare a parlare di tennis, non se n’è parlato abbastanza», ha commentato il greco Tsitsipas.
Sulla stessa linea Rafa Nadal. «Onestamente, sono un po' stufo della situazione. Se alla fine giocherà, ok. Se non giocherà, sarà comunque un grande torneo. Con o senza di lui. Questo è il mio punto di vista».
Ancora più dura la campionessa spagnola Garbiñe Muguruza: «Tutti conoscevano molto chiaramente le regole per venire qui in Australia. Devi solo seguirle e basta, come abbiamo fatto tutti. Non credo sia così difficile».