«Sono dei normali ragazzi di 20 anni, sono devastati»
Pene da 2 anni a 5 mesi a 3 anni e 7 mesi.
MILANO - Il Giudice dell’Udienza Preliminare di Milano Roberto Crepaldi ha messo il punto a una vicenda incresciosa e dolorosissima. Ha condannato a 3 anni e 7 mesi Mattia Lucarelli e Federico Apolloni. Insieme ad altri tre amici (tutti condannati a pene comprese tra i 2 anni e 5 mesi e i 2 anni e 8 mesi perché con l’attenuante di aver portato “un contributo di minima importanza”), i due calciatori 24enni - il primo, figlio dell'ex giocatore Cristiano, il secondo, al contrario di quanto inizialmente riportato, senza alcun legame di parentela con Luigi - sono stati riconosciuti colpevoli di una violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa statunitense.
Nel processo, celebrato con rito abbreviato, il GUP non ha accolto la tesi della difesa, che aveva puntato sul fatto che la ragazza avesse un tasso alcolemico inferiore 0.5 g/L, quello che, ovvero, permette addirittura di guidare. Per questo, l’avvocato Margherita Benedini voleva far riconoscere la “non incoscienza” (e per questo il fatto di essere in grado di esprimere il consenso) della 22enne californiana. Non ci è riuscita.
Ben più credibile è infatti stata la strategia dell’accusa, capace di dimostrare come, conosciuto il gruppo di amici fuori dalla discoteca «Gattopardo» di Milano la notte del 27 marzo 2022, la giovane avesse chiesto di essere riaccompagnata a casa. La comitiva si è invece spostata nell’alloggio di Lucarelli, dove la violenza è stata consumata.
A convincere il Giudice sono state le prove raccolte dalla Squadra Mobile durante le indagini. Studiando il contenuto dei cellulari degli imputati, gli investigatori avevano infatti trovato dei video della notte incriminata. E proprio quelli hanno reso difficile la posizione degli accusati. Secondo quanto riportato nell’ordinanza d’arresto, oltre alle immagini, in quelle sequenze si possono ascoltare affermazioni pesanti e inequivocabili. «Se questa chiama la polizia c’inc… tutti», si sente dire a un certo punto Federico Apolloni mentre il gruppo è già nella casa in centro a Milano. O anche «Qui parte lo stupro», sottolineato da uno degli altri tre ragazzi coinvolti.
I giovani, che uno dei difensori ha raccontato come «devastati, perché sono dei ragazzi normali di 20 anni», erano stati arrestati l’8 febbraio 2023 e posti ai domiciliari per poi essere sottoposti all’obbligo di dimora a Livorno.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate in 90 giorni. I giovani imputati erano presenti alla lettura della sentenza e subito dopo hanno lasciato l’aula.