Sempre più forti e competitivi, i vodesi mirano ai piani altissimi dell'hockey rossocrociato. La parola a Mauro Jörg
L'attaccante, passato dai bianconeri al Losanna, sta prendendo confidenza con la nuova realtà: «Conacher? Lo ricordo bene dai tempi del Berna... sarà un valore aggiunto. Lugano? Bei ricordi, anche se non è andata sempre come avrei voluto».
LOSANNA - Passato dal Lugano al Losanna al termine dello scorso campionato - travolto dall'onda Covid e finito senza vincitori né vinti -, Mauro Jörg sta prendendo confidenza in questi mesi con la nuova realtà, dove le ambizioni di certo non mancano e si punta al bersaglio grosso.
Ci sono i mezzi, ci sono le idee, ci sono anche le firme nero su bianco che in queste stagioni hanno via via portato dalle parti della nuova e scintillante Vaudoise Arena elementi come Tobias Stephan, Joël Vermin, Christoph Bertschy, Josh Jooris, Robin Grossmann e Ronalds Kenins... solo per citarne alcuni.
«Ho trovato un ottimo gruppo con tanti giocatori davvero forti: questa è una grande occasione - esordisce l'attaccante 30enne, che con i vodesi si è legato fino al 2022 - So che ci sarà tanta concorrenza, ma credo sia un aspetto positivo per far crescere e tenere sul pezzo tutto il roster. Dovrò essere bravo a ritagliarmi il mio spazio».
Gli ultimi due arrivati, in ordine di tempo, sono gli stranieri Brian Gibbons e Cory Conacher (volto noto e campione svizzero col Berna nel 2016).
«Ricordo bene Conacher dalla sua prima esperienza agli Orsi, era un giocatore eccellente che può fare la differenza ogni partita. Sarà un valore aggiunto. Gibbons dovrà prendere confidenza con l'hockey svizzero, ma ci è stato descritto come un attaccante molto rapido e con una grande visione di gioco».
In attesa di vederli all'opera, il Losanna prosegue la preparazione.
«L'allenamento a secco va avanti senza intoppi. Da giugno ci possiamo allenare anche sul ghiaccio di Yverdon per tre volte alla settimana, ma sono sedute "facoltative". Diciamo che si lavora prevalentemente sulla tecnica individuale. Al momento il nostro gruppo è molto numeroso. Con noi ci sono anche diversi giovani interessanti che stanno facendo un try-out. Contando pure gli Élite siamo circa in 35-40. La società dà importanza a tutti e vuole valutare al meglio ogni elemento».
Proprio sul finire dello scorso campionato - per la precisione a 2 partite dal termine - il Losanna aveva cambiato staff tecnico dando vita a un ribaltone: via coach Peltonen e il ds Jan Alston. Al timone ora ci sono Craig MacTavish (head coach) e John Fust (vice).
«Ci sono stati dei colloqui individuali e l'impressione è molto buona. Fust conosce benissimo l'hockey svizzero, con lui avevo giocato alcune partite ai tempi del Visp nel 2010».
Ultime battute sulla tua partenza da Lugano. Per Jörg, che nei bianconeri aveva già militato in giovane età tra il 2008 e il 2012 prima della partenza verso Rappi e poi Davos, nelle ultime due stagioni ci sono stati degli alti e bassi. I ricordi sono positivi o è mancato qualcosa?
«No, direi che il primo anno è andato bene, mentre il secondo si è fatto complicato anche a causa degli infortuni. Ho dei bei ricordi della squadra e della città, anche se sul ghiaccio non è andata sempre come avrei voluto a livello di "Time on Ice" e contributo».