Al Sachsenring vinceva sempre lui. E ora? Il circuito sinistrorso potrebbe aiutare
La pista tedesca? «Qui è come girare nel parcheggio di un supermercato», disse Valentino Rossi.
SACHSENRING - Dal nostro inviato, Leonardo Villanova
Come Nadia Comaneci in quel lontano 1976 durante l’Olimpiade di Montreal. O come, appena due anni fa, Katelyn Ohashi. Pensi al GP di Germania che torna dopo un anno di assenza e inevitabilmente il primo pensiero va a Marc Marquez e a quel doppio 10 che nella sua perfezione motociclistica ne fa indiscutibilmente il Kaiser del Sachsenring.
Dieci pole position consecutive, dalle quali dal 2010 il campione di Cervera è partito per andare ad agguantare altrettante vittorie con il corollario di (appena!) 6 giri veloci. Marc e il Ring, come Marc e il Circuit of the Americas (o quasi, visto che il cartellino texano è sporcato dalla scivolata del 2019), due piste che quando ci si arriva sai già come andrà a finire, con la lotta per il podio ristretta ai restanti due gradini. O meglio, il tempo giusto da utilizzare adesso diventa l’imperfetto, visto che il Marc del 2021 non è ancora il Marquez ante 2019 e in questo suo difficile rientro dopo il brutto incidente di Jerez di un anno fa, l’otto volte campione del mondo sta soprattutto collezionando tanta fatica, dolore e continue cadute.
Un Marc con il morale piuttosto basso, in sella a una Honda mai così in crisi, che paga oltremisura i guai del suo campionissimo, ha mandato in confusione il neo arrivato Pol Espargaro e in depressione il retrocesso Alex Marquez, con una gestione dei piloti e tecnica che sta facendo suonare il campanello d’allarme nella sede della HRC a Tokyo. In questo senso, il Sachsenring potrebbe rappresentare una sorta di panacea per Marquez, che su una pista sinistrorsa e stretta («Qui è come girare nel parcheggio di un supermercato» la dipinse Valentino Rossi qualche anno fa) dove il braccio destro è sollecitato in maniera minore, potrebbe tornare a vedere un piccolo spiraglio nel buio della sua stagione. Marquez vincitore domenica? Difficile, molto difficile, considerando come la tenuta della distanza sia uno dei grossi scogli da affrontare nel suo recupero e i vari Fabio Quartararo, Miguel Oliveira, Johann Zarco e Jack Miller siano decisamente in palla. Ma in un giro-tutto-o-niente, da sempre una specialità della casa… Di questi tempi, anche una semplice pole position avrebbe un valore infinito.