Gli agenti dovranno affrontare un procedimento penale per i fatti avvenuti il 2 settembre.
SAN GALLO - La Camera d'accusa di San Gallo ha concesso l'autorizzazione per avviare una indagine penale contro i due agenti di polizia che il 2 settembre avevano esploso colpi di pistola contro un giovane che stava aggredendo una donna nell'appartamento di quest'ultima, uccidendolo. Anche la donna è deceduta a causa delle gravi ferite riportate.
L'avvio di una indagine contro poliziotti che utilizzano l'arma d'ordinanza è una normale prassi, specialmente quando l'esito è fatale. Per procedere occorre però l'autorizzazione formale della Giustizia, precisa la procura.
L'aggressione è avvenuta lo scorso 2 settembre nell'abitazione della donna, una 46enne italiana, in Speicherstrasse, a San Gallo. Il giovane, che presumibilmente soffriva di problemi psichici, ha fatto irruzione nell'appartamento della vittima, che, secondo gli inquirenti, è stata scelta a caso.
La donna, per proteggere la famiglia svizzera presso la quale lavorava come baby-sitter e governante, si era frapposta tra l'uomo e i tre bambini che si trovavano nell'abitazione.
Il 22enne ha poi cominciato a picchiare al capo la malcapitata con una padella trovata in casa. Gli agenti giunti sul posto hanno intimato al sospettato di fermarsi, ma questi non ha reagito, continuando anzi a infierire pesantemente sulla 46enne.
Due poliziotti a quel punto hanno aperto il fuoco, esplodendo diversi colpi in direzione del giovane, che è deceduto sulla scena del crimine. La donna è spirata in ospedale, dove era stata trasportata a causa delle ferite alla testa: troppo grave il trauma cranico con lesioni cerebrali riportato durante il violento pestaggio.
Per rendere onore al sacrificio della donna, il Ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha deciso di conferirgli la Gran Croce d'Onore dell'Ordine della Stella d'Italia, il più alto riconoscimento onorifico alla memoria della Repubblica.