L'idea è venuta all'infettivologo Marcel Salathé che sta già testando una versione di prova.
Secondo l'esperto «capire dove si è stati infettati è ancora più importante che capire chi ci abbia trasmesso la malattia».
BERNA - «Capire dove si è stati infettati è ancora più importante che capire chi ci abbia trasmesso la malattia». Parola di Marcel Salathé che proprio per questo chiede d'implementare in Swiss Covid una funzione di tracciamento a ritroso. Questo permetterebbe di trovare i cosiddetti eventi superspreader (cioè dove si sono riscontrate diverse infezioni) e avvisare chi vi ha partecipato. «Una versione di questo aggiornamento - precisa l'esperto - è attualmente in fase di test».
Capire dove ci si è infettati, attualmente, è infatti un'incognita e questa nuova versione dell'app darebbe - secondo vari esperti - una grossa mano per meglio contenere la pandemia. «L'obiettivo, precisa Salathé a 20 Minuten - è semplice: identificare questi eventi superspreader il più rapidamente possibile e testare le persone presenti.
Questa app permetterebbe poi di andare a scovare anche gli eventuali asintomatici che hanno partecipato a quella specifica manifestazione. «Si potrà vedere quali sono gli eventi più problematici e agire di conseguenza. Sarebbe un modo estremamente efficiente per controllare le infezioni».
«Cosa aspettiamo?» - Tecnicamente, secondo l'esperto, tutto questo può essere integrato senza problemi nell'attuale app di tracciamento. Basterebbe la scansione di un codice QR: «Questa funzione, che sarebbe facilmente incorporabile nell'app, sostituisce in pratica gli elenchi cartacei, con i dati che verrebbero memorizzati in modo decentralizzato».
Una prima versione dell'app - ancora separata da quella ufficiale - esiste già: si chiama «NotifyMe» ed è stata realizzata dagli stessi sviluppatori di Swiss Covid. «E allora cosa stiamo aspettando?», si domanda Salathé, dandosi nel contempo la risposta.«Dovrebbe essere il Consiglio federale a mettere in moto questo sviluppo». L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) è infatti a conoscenza del progetto, ma finora «non ha svolto un ruolo attivo». «Al momento non abbiamo previsto un aggiornamento della app Swiss Covid», spiega il portavoce Marco Stücheli a 20 Minuten.