Su Telegram circolano appelli: «Rischiamo di avere agitatori pronti alla violenza da mezza Europa».
SAN GALLO - Benché, nella sua conferenza stampa odierna, la polizia cittadina abbia rassicurato sul fatto che, questa sera a San Gallo, non si verificheranno nuove violenze come quelle registrate venerdì, sui social sembrano concretizzarsi progetti che vanno proprio nel senso contrario. In un gruppo Telegram circola in particolare un appello a scendere di nuovo in strada: «La polizia farebbe meglio a prepararsi per stasera - vi si legge -. I ragazzi e le ragazze non mollano, venite tutti a San Gallo».
«Fintanto che la gente continuerà a essere insoddisfatta della situazione continuerà a venire», assicura a 20 Minuten un lettore che, nella serata di venerdì, ha seguito con attenzione la situazione in città. «La maggior parte (di coloro che hanno preso parte al raduno, ndr) era della Svizzera Orientale, alcuni anche di Zurigo», spiega.
L'obiettivo, assicura, era mostrare di non essere d'accordo con le misure di contenimento del nuovo coronavirus: «La maggior parte voleva sostenere pacificamente le proprie convinzioni - assicura la fonte -. La violenza è arrivata da pochi». A guadagnare i titoloni dei portali d'informazione sono state però alla fine delle persone che sono arrivate a San Gallo solo per fare casino, lamenta.
Thomas Richter, direttore dell'Istituo svizzero per la prevenzione della violenza, conferma tale impressione. «Questi eventi attirano persone che escono espressamente per provocare disordini», afferma. La settimana scorsa erano stati giovani di San Gallo, questa settimana c'era invece gente da tutta la Svizzera tedesca: «Se ciò attira ancora simili ambienti, alle prossime violenze a San Gallo potrebbero esserci agitatori pronti alla violenza provenienti da mezza Europa», mette in guardia Richter.