Nel parco divertimenti le famiglie confederate latitano.
Ciò perché dai sei anni in su serve un test obbligatorio. Da qui l'idea che potrebbe risultare vincente
ZURIGO - L'Europa-Park è aperto da tre settimane. Tutte le attrazioni sono in funzione, ma mancano gli ospiti svizzeri.
«Abbiamo notato che le famiglie confederate sono molto riluttanti a venire», spiega Dieter Borer, responsabile mercato svizzero di Europa Park, a 20 Minuten.
La colpa sembrerebbe essere nell'obbligo di fare il test per tutte le persone dai sei anni in su. «Sono esami costosi», spiega Borer.
Al fine di riportare più svizzeri nel parco divertimenti, il parco sta investendo in pubblicità e manifesti. «Stiamo spingendo sulla comunicazione».
Il messaggio? Gli ospiti possono essere testati in loco a un prezzo ragionevole. A tal fine, è possibile prenotare in anticipo un appuntamento online. A seconda del carico di lavoro, potrebbero esserci tempi di attesa. Ecco perché Europa-Park continua a consigliare di arrivare con un test negativo già effettuato.
Il parco, ricordiamo, è stato chiuso per circa sei mesi. La perdita di fatturato della società a causa della crisi legata alla pandemia ammonta a più di 300 milioni di euro.