Lo propone la presidente di Pharmasuisse, che ritiene la situazione attuale ormai insostenibile per le farmacie.
Ci sarebbe anche chi testa dalle 6 del mattino fino a dopo l'orario di chiusura, e anche la domenica. Ma non basta.
BERNA - Vacanze alle porte, e la maggior parte della popolazione svizzera non è ancora completamente vaccinata. Ergo: gli appuntamenti per i test vanno via come il pane. E le farmacie sono sempre più sovraccariche, prese d’assalto. Ma, nel caos generale, c’è chi avanza una possibile soluzione: trasformare i centri di vaccinazione in centri di test.
Straordinari su straordinari - È la presidente di Pharmasuisse Martine Ruggli, intervistata dal Blick, a proporlo. Ruggli ha confermato che le farmacie sono ormai allo stremo, e confrontate con degli atteggiamenti spesso maleducati da parte di chi necessita un appuntamento. Particolarmente problematico sarebbe il fatto che i test rapidi sono validi solo per 48 ore, e, siccome la maggior parte delle persone viaggia di sabato, il volume dei test da effettuare durante e prima del fine settimana sale a livelli estremi. «Molti hanno già esteso i loro orari di apertura, iniziando alle 6 del mattino e testando fino a dopo la chiusura del negozio. Alcune farmacie fanno il test anche di domenica. Ma non posso servire due persone contemporaneamente: c’è bisogno di personale e locali. E anche il personale della farmacia vuole andare in vacanza».
Chi vaccina è in grado anche di testare - Un collo di bottiglia ormai insostenibile, sia per la popolazione che per farmacie e centri medici, risolvibile, secondo Ruggli, sfruttando i centri di vaccinazione, che, con una richiesta in calo, hanno sempre più spazi liberi a disposizione. «Dovremmo convertire temporaneamente questi centri di vaccinazione in centri di test». E, per quanto riguarda il personale: «Coloro che possono vaccinare possono anche fare i test, o quantomeno imparare in fretta».