È comunque accolta favorevolmente l'introduzione della restrizione alla frontiera
BERNA - I cantoni accolgono favorevolmente l'introduzione di un test negativo obbligatorio per l'ingresso in Svizzera decisa oggi dal Consiglio federale. Tuttavia taluni temono che l'obbligatorietà del secondo test sarà difficile da controllare e da far rispettare.
Da quattro a sette giorni dopo il primo test, occorrerà farne un altro. I cantoni avevano chiesto una soluzione centralizzata per la dichiarazione di questo secondo test, ha indicato oggi in una nota la Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS).
Ma la Confederazione ha rinunciato a farlo. Quindi spetterà ai cantoni verificare, tramite un campionamento casuale, se le persone non vaccinate e non guarite si fanno effettivamente testare una seconda volta dopo il loro ingresso nel Paese.
La CDS sostiene le nuove regole d'entrata nella Confederazione sulla scorta delle "esperienze acquisite dopo le vacanze estive, quando una parte considerevole delle nuove infezioni ha potuto essere attribuita ai viaggiatori che rientravano in Svizzera". La variante consistente in uno screening ripetuto è stata nettamente preferita alla variante che prevedeva una quarantena.