Oltre a questa pessima performance, il rapporto di copertura medio è sceso al 105,1% dal 115,3% della fine del 2021
ZURIGO - Le casse pensioni svizzere stanno traversando una fase di turbolenze quest'anno, dopo aver realizzato rendimenti record degli investimenti nell'esercizio 2021, secondo uno studio realizzato dall'azienda di consulenza sugli investimenti Complementa.
«Il 2022 è in netto contrasto con il successo dell'anno precedente», ha dichiarato Ueli Sutter, analista di Complementa, durante una conferenza stampa. In concreto, gli investimenti dei fondi pensione hanno generato un rendimento negativo del 7,7% tra gennaio e agosto 2022, contro +8,3% l'anno prima.
Oltre a questa pessima performance, il rapporto di copertura medio è sceso al 105,1% dal 115,3% della fine del 2021. Nel corso dell'anno, il numero di fondi sottofinanziati è salito a circa l'8,5%. Complementa stima che attualmente le casse pensione debbano ottenere un rendimento di almeno l'1,9% per mantenere un rapporto di copertura stabile.
La popolazione attiva ha tratto vantaggio dai buoni risultati degli investimenti nel 2021, ha aggiunto Sutter. «L'anno scorso i dipendenti hanno beneficiato di un rendimento del capitale pensionistico del 3,8%», ha spiegato. In confronto, il rendimento medio degli ultimi 20 anni è stato del 2,4%.
Il tasso di conversione, invece, ha raggiunto un nuovo minimo del 5,39%, in calo di un decimo di punto rispetto al 2021, osserva lo studio. «E nei prossimi anni si prevedono ulteriori riduzioni del tasso di conversione», ha previsto Sutter.
Successo degli investimenti infrastrutturali - Per questi motivi, i fondi pensione stanno riducendo la quota di investimenti a tasso fisso come le obbligazioni. Alla fine del 2021, meno di un terzo degli investimenti apparteneva a questa categoria, un minimo storico, osserva l'analista.
Il capitale liberato è suddiviso principalmente tra immobili e investimenti alternativi, in particolare nelle infrastrutture. Nel 2021, le infrastrutture sono state per la prima volta la sottocategoria più popolare, osserva Complementa. Per i gestori di fondi, le ragioni principali per includere gli investimenti in infrastrutture sono l'accesso a fonti di rendimento aggiuntive e gli effetti di diversificazione. Chi invece non investe in infrastrutture lo fa soprattutto per mancanza di liquidità.