L'Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati si oppone alle modifiche di ordinanze messe in consultazione dal Consiglio federale.
BERNA - L'Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR) è contraria alla perquisizione del cellulare dei richiedenti asilo per accertarne l'identità o l'itinerario percorso per raggiungere la Svizzera. Si oppone dunque alle modifiche di ordinanze messe in consultazione dal Consiglio federale da marzo fino a oggi.
Le norme costituiscono una violazione sproporzionata dei diritti fondamentali delle persone interessate, scrive l'OSAR in un comunicato. L'analisi dei supporti elettronici personali costituisce una grave violazione del diritto alla protezione della sfera privata delle persone che chiedono protezione. Il progetto di ordinanza non ne tiene conto, deplora l'organizzazione non governativa.
Stando al progetto del Consiglio federale, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) analizzerà preventivamente la necessità e la proporzionalità della procedura. Per l'OSAR questa garanzia non è sufficiente.