L'azienda bernese sposterà la produzione all'estero, 45 dipendenti resteranno senza lavoro: «Dispiace, ma non possiamo fare altrimenti».
BERNA - Dopo Toblerone, un'altra icona svizzera - meno nota fuori dai confini ma comunque legata ai ricordi di molti - sta per lasciare il suolo confederato.
Stiamo parlando del mitico"classatore" Biella, che molti di noi hanno di sicuro avuto fra le mani durante gli anni da studenti/studentesse.
L'azienda, con sede a Brügg (BE) ha confermato oggi a 20 Minuten l'intenzione di spostare all'estero la sua produzione. Resteranno quindi verosimilmente senza lavoro i 45 operai impiegati presso l'azienda.
Si tratta di una ditta di grande tradizione (nel 2008 ha festeggiato il suo centennale) e diversi dipendenti sono ormai over 50. Nessun taglio, invece, per quanto riguarda il personale amministrativo, di vendita e del marketing. Resterà intonso dalle misure anche il magazzino che resterà nel canton Berna.
Trattandosi di una decisione improvvisa, e non pianificata, le consultazioni - fra autorità, azienda e parti sociali - sono attualmente in corso. Non è ancora chiaro, quindi, quando la fabbrica chiuderà effettivamente i battenti.
«Sospettavamo tutti che prima o poi sarebbe successo», racconta a 20 Minuten una dipendente di Biella (55 anni), che desidera rimanere anonima. Dopo l'annuncio, comunicato martedì al personale, l'umore di tutti è sotto i tacchi: «In diversi piangevano», ricorda la donna. «Siamo specializzati in classeur e agende. Chi ha ancora bisogno delle agende oggi? Persino io annoto i miei appuntamenti sul cellulare! Lavoro in questo settore da quasi 30 anni, per me e mio marito non è un problema così grave. Ma per una persona sola è diverso, è ancora più difficile sbarcare il lunario... Molti di noi lavorano qui da decenni, siamo come una famiglia, e non c'è da nasconderlo: fa male».
«Siamo immensamente dispiaciuti, ma purtroppo si tratta di una cosa inevitabile», spiega il responsabile marketing Alexandre Sola, parlando delle trattative in corso conferma come «stiamo valutando attentamente ogni opzione».
La produzione verrà spostata nella vicina Germania: «La qualità non ne risentirà», garantisce Sola, «gli standard restano quelli di sempre, per noi è un marchio di fabbrica e un qualcosa di irrinunciabile».
L'azienda, lo ricordiamo, dal 2019 è di proprietà del gruppo francese Exacompta-Clairefontaine.