Dall'inizio della pandemia, il rendimento dei soldati di leva è diminuito significativamente in quasi tutte le discipline.
BERNA - Ogni anno, l’esercito utilizza lo stesso test per misurare l’idoneità di decine di migliaia di reclute. I risultati, dallo scoppio della pandemia a oggi, sono tutt’altro che incoraggianti. Le prestazioni dei soldati di leva, infatti, sono diminuite in maniera significativa.
Alcuni esempi: nella corsa, i giovani hanno peggiorato i propri tempi del 6%. Ma lo stesso si può dire per le prove legate alla forza fisica e alla resistenza. I motivi? Al momento, siamo ancora nel campo delle ipotesi, come sottolineato da Alain Dössegger, ricercatore dell'Ufficio federale dello sport (UFSPO) e responsabile della valutazione dei dati del test di idoneità dell'esercito.
Da qui, la possibilità che la pandemia abbia influito: «Non possiamo escluderlo - commenta Dössegger - il Covid colpisce l’organismo per un periodo molto lungo». Gli fa eco Wilhelm Bloch, responsabile dell'Istituto per i disturbi circolatori e la medicina dello sport dell'università di Colonia: «Il Covid ha portato a un calo davvero importante delle prestazioni degli atleti», aggiunge lo studioso. «Non solo - precisa - alcuni atleti non riescono a tornare al loro livello prima dell’infezione. Il virus ha un impatto sui globuli rossi e rende i vasi sanguigni più stretti. Quindi, l’ossigeno non viene più rilasciato con la stessa efficienza e raggiunge con più difficoltà i muscoli». Questo aspetto si vede soprattutto nelle discipline di resistenza aerobica.
«Ne sono convinto - conclude Bloch - nei prossimi anni assisteremo a una crescente riduzione delle prestazioni nella società».