I fatti risalgono al febbraio del 2021.
ZURIGO - È scattato poche ore fa, non senza sorprese, il processo al 79enne serbo accusato di aver ucciso nel febbraio del 2021, la moglie di uno dei nipoti con sei colpi di pistola. L'uomo, partito dalla Serbia, si era presentata in un codominio di Winterthur e alla donna dall'altra parte della porta che chiedeva chi fosse, una sola semplice risposta: «il nonno». Poco dopo il 79enne avrebbe esploso sei colpi di pistola contro la malcapitata, da distanza ravvicinata. Si sarebbe trattato di una vera esecuzione. Motivo del delitto: il fatto che la donna, moglie di uno dei suoi nipoti avrebbe "infangato" il suo onore e quello della sua famiglia con il proprio comportamento.
La storia - La vicenda parte ormai otto anni fa. Ai tempi la futura vittima viveva con il marito - con il quale aveva un rapporto conflittuale - e i primi due figli nella casa dell'accusato in Serbia. Poco dopo nacque un terzo figlio. Ben presto però la donna decise, senza averne parlato con la famiglia, di andare via e trasferirsi a Winterthur, chiedendo il divorzio dal marito. Il 79enne venuto a conoscenza della nuova realtà, decise di agire perché avrebbe ritenuto infangato il suo nome e quello della sua famiglia. Da qui la decisione di raggiungere la Svizzera dalla Serbia per mettere in atto il piano criminale.
Il processo - In apertura del dibattimento la corte ha respinto una richiesta di sospensione del processo presentato dalla difesa. L'uomo è arrivato in aula in sedia a rotelle, - per un deficit cognitivo - ma secondo una perizia dello scorso dicembre è in grado di seguire un processo. Il Tribunale ha deciso di fissare ogni ora una pausa per permettergli di seguire meglio il dibattimento. Il giudice ha chiesto se fosse a conoscenza delle intenzioni di divorzio della moglie di suo nipote e quando l'accusato ha risposto di no, il giudice ha domandato perché avesse sparato. «È stata legittima difesa», la risposta. La donna infatti avrebbe voluto colpirlo con un coltello ma sulla scena del crimine «non è stato trovato alcun coltello», ha detto il giudice. E alla domanda sul perché avesse con sè una pistola. L'uomo ha detto come la portasse sempre con sè per difesa.