L'obiettivo del Gigante Giallo è quello di ridurre i propri costi del 10% entro il 2025. Lanciata una procedura di consultazione.
BERNA - Al fine di rimanere competitiva, la Posta svizzera vuole ridurre del 10% i costi di diverse unità amministrative. Sebbene parte di questo obiettivo verrà raggiunto riducendo i costi materiali, la perdita di 110 impieghi equivalenti a tempo pieno sarà inevitabile.
In una nota odierna, la Posta ha indicato che queste misure di risparmio non riguardano le postine, i postini e il personale delle filiali e dei centri di spartizione. Inoltre, laddove sarà possibile, attuerà i tagli previsti attraverso fluttuazioni naturali, pensionamenti anticipati o la riduzione dell'organico.
Queste misure, ha precisato l'ex regia federale, dovrebbero comportare un massimo di 69 licenziamenti. Inoltre, fino a 114 dipendenti potrebbero essere interessati da modifiche contrattuali. Per loro, i cambiamenti riguarderanno principalmente il luogo di lavoro. Al fine di migliorare la redditività, gli uffici della regione di Berna saranno raggruppati, ha spiegato ancora la Posta.
Tali misure, che dovrebbero essere attuate a partire da marzo, riguardano solo le posizioni nell'amministrazione e più precisamente le unità Finanze, Personale, Informatica/Tecnologia, Comunicazione e stato maggiore del CEO, viene precisato nella nota.
42 milioni di risparmi
La Posta intende risparmiare 42 milioni di franchi entro il 2025. Di queste economie fanno parte le misure annunciate oggi, necessarie a causa del difficile contesto, ha spiegato il gigante giallo. La Posta ha in particolare evocato l'aumento dei costi, il clima fiacco per i consumatori, la diminuzione del numero di lettere e pagamenti agli sportelli postali nonché le disposizioni normative in vigore.
La Posta ha assicurato che effettuerà la riduzione dei posti di lavoro nel modo "più socialmente responsabile possibile". È stata aperta una procedura di consultazione e il personale può fare proposte per evitare i licenziamenti e mitigarne le conseguenze. L'azienda è anche in contatto con i sindacati syndicom e transfair.