Reiner Eichenberger, dell'Università di Friburgo: «Nella maggior parte dei cantoni, tasse e imposte simili a quelle dell'UE»
ZURIGO - Il crollo di un luogo comune: la Svizzera non è più un paradiso fiscale. A dirlo è il professore Reiner Eichenberger, che insegna economica all'Università di Friburgo. In un'intervista apparsa sul domenicale SonntagsZeitung non si è limitato a negare la "novità" («non è più vero») ma ci ha messo anche il carico: «È sempre stato falso».
E ha aggiunto anche che «la Svizzera ha il sistema fiscale più progressivo d'Europa» dove i super-ricchi pagano «più tasse e imposte che nei Paesi vicini». E il fatto che "colonie" di paperoni norvegesi, oligarchi russi, magnati cinesi e americani e un lungo elenco di esuli fiscali fanno rotta nella Confederazione, lo si deve - scrive il domenicale - a «uno speciale privilegio fiscale che si applica solo ai ricchi stranieri: i super-ricchi che non lavorano sono tassati in base alle spese. Non pagano le tasse in base al loro reddito e patrimonio effettivo, ma in base alle loro spese annuali».
Quindi la scure del fisco non fa sconti ai soli multimilionari svizzeri, tassati ad esempio più che in Germania o Austria, «dove i ricchi e i super-ricchi beneficiano di aliquote fiscali più basse rispetto alla classe media». A fare emergere la questione è stata «un'analisi comparativa pubblicata dalle organizzazioni non governative Netzwerk Steuergerechtigkeit e Oxfam in Germania e dall'austriaco Momentum Institute, che hanno messo a confronto la pressione fiscale di diversi Paesi europei.
Per l'economista Eichenberger, il sistema fiscale svizzero è «più ragionevole di quello dei Paesi vicini, e questo grazie alla democrazia diretta. Le tasse e le imposte sono basse solo per i redditi bassi. Nella maggior parte dei cantoni, le persone con un reddito elevato pagano tasse e imposte simili a quelle dell'UE. Ciò è dovuto principalmente all'imposta sul patrimonio e ai contributi AVS».
Sullo stato di salute economico dei bilanci delle famiglie a basso e medio reddito, sono arrivati anche i calcoli - riportati dal domenicale - effettuati dalla ricercatrice e docente al Politecnico di Zurigo Isabel Martinez che ha pubblicato anche studi sulla disuguaglianza. Conferma la minore pressione fiscale cui è soggetta una famiglia del ceto medio, la cui aliquota fiscale (15%) «è inferiore a quella dei super-ricchi» (che oscilla tra il 19 e il 26%). Per la ricercatrice, l'elevata pressione fiscale cui sono soggetti alcuni miliardari svizzeri si deve comunque anche ad altri fattori come ad esempio il fatto che «non vivono in cantoni a bassa tassazione».