Ci saranno 57 capi di Stato e di Governo provenienti da tutte le regioni del Mondo.
BÜRGENSTOCK (NW) - Sabato 15 giugno la presidente della Confederazione Viola Amherd aprirà la conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina. Alla conferenza interverranno 100 delegazioni, fra cui 57 capi di Stato e di Governo provenienti da tutte le regioni del mondo. Obiettivo della conferenza è avviare un processo di pace, instaurare un clima di fiducia e delineare una prospettiva per gli ulteriori passi da compiere. Si vuole fare in modo che tutti gli Stati presenti possano esporre le proprie proposte per una pace in Ucraina giusta e duratura.
Colloquio bilaterale con Zelensky - La delegazione svizzera sarà composta dalla presidente della Confederazione Viola Amherd, capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), e dal consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Prima della conferenza, la presidente della Confederazione incontrerà sabato a mezzogiorno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per un colloquio bilaterale. La conferenza vera e propria inizierà nel primo pomeriggio di sabato con l’arrivo degli ospiti di Stato e terminerà domenica pomeriggio.
«Una piattaforma di discussione» - L’obiettivo della conferenza, spiega il DDPS, «è avviare un processo di pace. A tal fine sono necessari vari elementi: una partecipazione che sia la più ampia e importante possibile, in modo che funga da segnale di sostegno, lo sviluppo di un’intesa comune su tre temi volti a rafforzare la fiducia – ossia la sicurezza nucleare, la sicurezza alimentare e la dimensione umanitaria – e l’adozione di una prospettiva per una successiva fase che preveda la partecipazione della Russia. Organizzando questa conferenza, la Svizzera offre una piattaforma di discussione in cui tutti gli Stati partecipanti avranno la possibilità di contribuire con le loro proposte per una pace in Ucraina giusta e duratura».
«Ottimi presupposti» - La partecipazione di 100 Stati e organizzazioni di tutte le regioni del mondo «costituisce un buon presupposto per l’avvio di questo processo. Il programma prevede sia scambi in seduta plenaria sia discussioni condotte in gruppi di lavoro sui tre temi menzionati. Verranno trattate questioni d’interesse globale che riguardano direttamente un gran numero di Stati e che sono già state proposte in diversi piani di pace per l’Ucraina. I Paesi che hanno già vissuto un conflitto potranno contribuire con la loro esperienza ad approfondire i vari temi trattati: sia in ambito umanitario, nelle questioni concernenti lo scambio di prigionieri di guerra, il rilascio di civili e il rimpatrio di bambini, sia nei settori della sicurezza nucleare o della sicurezza alimentare».
«Fedeli al dialogo» - La conferenza offrirà anche l’opportunità di discutere per la prima volta ai massimi livelli su come e quando la Russia potrà essere coinvolta in questo processo. «Per il Consiglio federale, l’elaborazione di una soluzione duratura richiede in ultima analisi la partecipazione di entrambe le parti. Organizzando questa conferenza, la Svizzera fa in modo che si compia un primo passo verso un processo che possa condurre a una pace in Ucraina giusta e duratura. La Svizzera rimane in tal modo fedele alla sua lunga tradizione di promozione del dialogo».