A dirlo, intervistato dalla televisione russa, è il presidente dei Giovani UDC Nils Fiechter
BERNA/MOSCA - Mentre la conferenza di pace entrava nel vivo e gli interventi dei vari leader mondiali si succedevano, il 27enne Nils Fiechter, dallo scorso mese di marzo nuovo presidente dei Giovani UDC Svizzera, interveniva all'emittente statale russa RT (Russia Today) per attaccare quanto organizzato al Bürgenstock.
Per quasi dieci minuti si è scagliato contro la Svizzera e il Consiglio federale proprio per la conferenza di pace.
Il conduttore ha chiesto se l'UDC avesse insistito affinché la Russia partecipasse alla conferenza di pace. «La Russia non è mai stata invitata», le sue parole, alle quali ha aggiunto «il rifiuto è una conseguenza della frettolosa presa di posizione del Consiglio federale dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e una conseguenza dell'accettazione incondizionata delle sanzioni UE da parte della Svizzera».
Il Consiglio federale «cedette alle pressioni internazionali. Altro segnale di debolezza. Personalmente me ne rammarico moltissimo», ha detto Fiechter nell'intervista.
Chiaro poi sulla due giorni al Bürgenstock che «non porterà a nulla, tutta questa storia è una farsa assoluta e imbarazzante per il nostro Paese», continua il presidente che ha sottolineato come «La Svizzera venga ancora una volta messa in una posizione pericolosa. La Russia ci considererà sempre di più come una parte in guerra al fianco dell’Ucraina. I nostri politici vogliono rinunciare alla nostra neutralità».
L'intervista che ha suscitato reazioni sdegnate a partire dai social con interventi come «quanto ti ha pagato il Cremlino?», e ancora «come patriota ed elettore dell'UDC devo dire che è assurdo che qui si pugnali alle spalle la Svizzera».