Il finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali dovrebbe venir accettato dalla maggioranza degli svizzeri.
BERNA - Il finanziamento uniforme delle prestazioni (EFAS) sembra avere fatto breccia tra gli svizzeri, sempre molto sensibili quando si parla di costi sanitari. Dalle prime tendenze divulgate poco fa dall’istituto demoscopico gfs.bern per conto della SSR, infatti, la modifica della LAMal verrebbe promossa dal 54% del popolo che vede nel finanziamento uniforme delle cure ambulatoriali, ospedaliere e a lungo termine un potenziale freno ai costi sanitari.
I risultati - Dai risultati definitivi sulla modifica della LAMal si può notare la presenza del cosiddetto Röschtigraben: tutti i cantoni svizzero-tedeschi (con il Ticino che si accoda) hanno infatti promosso il finanziamento uniforme delle prestazioni. Mentre nei cantoni romandi la riforma è stata bocciata.
Riassunto cantone per cantone:
Sì: NW, GL, LU, GR, SZ, AG, UR, SO, TI, AR, ZG, AI, SG, OW, BL
No: FR, NE, VD, JU, VS
Il voto in Ticino - Anche in Ticino il finanziamento uniforme delle prestazioni viene promosso anche se con uno scarto minimo. Il 50.56% dei votanti ha infatti detto di "sì", contro il 49,48% di "no".
Le reazioni dei vincitori... - C'è soddisfazione in seno alla Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) dopo il voto odierno a sostegno della riforma per un finanziamento uniforme delle prestazioni sanitarie. Tuttavia, questa novità non sarà la pillola magica in grado di risolvere tutti i problemi del sistema, sottolinea l'organo. Tutte le parti interessate si sono avvicinate negli ultimi anni e hanno dimostrato che le riforme in questo settore sono possibili, scrive la CDS. A suo giudizio, gli svizzeri beneficeranno del cambiamento in due modi: da un lato in veste di pazienti, dall'altro in quella di pagatori di premi. Come pazienti, si apre la strada a un maggior numero di trattamenti ambulatoriali e a una riduzione dei ricoveri ospedalieri non necessari. Come pagatori di premi, gli assicurati ne trarranno vantaggio perché i cantoni cofinanzieranno in futuro anche le cure ambulatoriali, frenando così l'aumento delle fatture, si dice convinta la CDS. Per l'organo, quello odierno è un segnale importante per chi si impegna per un sistema sanitario sostenibile e accessibile. La riforma non risolve però tutti i problemi, bensì «pone le basi per ulteriori passi avanti» in questo ambito. Per l'associazione mantello degli ospedali H+ sono invece state create «le basi per un sistema sanitario orientato al futuro ed efficiente in termini di costi». Secondo l'organizzazione nazionale, soddisfatta per l'esito delle urne, questa riforma è fondamentale per portare avanti il passaggio verso un uso preponderante dei trattamenti ambulatoriali, richiesto dalla politica e sensato dal punto di vista medico. Questo perché la novità elimina i falsi incentivi esistenti al momento. Il finanziamento standardizzato promuove la fornitura di servizi più economici e appropriati per la salute, oltre a coinvolgere i cantoni e le casse malati in tutti i settori dell'assistenza, prosegue in una presa di posizione H+. «In questo modo, la qualità può essere focalizzata come obiettivo comune per tutte le parti interessate», riassume l'associazione.
E dei vinti... - Senza contromisure, i premi di cassa malati continueranno ad aumentare malgrado la riforma sul finanziamento uniforme delle cure votata oggi dagli svizzeri. È quanto pensano i Verdi, che chiedono pertanto un cambiamento del sistema. Il problema principale resta l'iniquità del finanziamento, che grava pesantemente sulla popolazione, scrive infatti il partito ecologista in una presa di posizione. Stando ai Verdi, serve quindi una rivoluzione del sistema sanitario. Essa dovrebbe fondarsi su premi basati sul reddito e sul patrimonio personale. Per l'Unione sindacale svizzera (USS) il "sì" odierno è «una pessima notizia per assicurati, pazienti e personale curante». Il rischio è quello di un aumento dei premi di cassa malattia e di una maggiore pressione sulla qualità delle cure e sul personale, indica il sindacato nel proprio commento alla votazione di oggi. «Durante la campagna - conclude l'USS - sostenitori del progetto e Consiglio federale hanno fatto promesse che non potranno essere mantenute». UNIA parla invece di «conseguenze imprevedibili», avvertendo che bisognerà intervenire con urgenza per ridurre l'onere dei premi di cassa malati. Nei prossimi anni, con l'invecchiamento della popolazione, il bisogno di assistenza a lungo termine aumenterà notevolmente, fa notare Unia in una presa di posizione. Ciò comporterà anche una crescita dei costi per le cure ambulatoriali e ospedaliere. La riforma prevede un incremento della quota di finanziamento per le cure erogate nelle case anziani e domicilio a carico degli assicuratori. Ciò comporterà un maggior onere per chi paga i premi, dichiara il sindacato, stando al quale ora sono necessarie soluzioni a tutti i livelli per finanziare il sistema sanitario in modo socialmente sostenibile.
Il parere del Consiglio federale - Se queste proiezioni venissero confermate, il popolo avrebbe dato seguito alla richiesta di Consiglio federale e Parlamento che caldeggiava il "Sì" per ridurre «gli incentivi che fanno lievitare i costi sanitari», incoraggiare «il ricorso alle cure ambulatoriali» e consentire «di evitare i ricoveri ospedalieri non necessari».
La situazione odierna - Attualmente, le prestazioni coperte dall'assicurazione obbligatoria sono finanziate in modo diverso. Le cure ambulatoriali sono interamente a carico delle casse malati (e quindi di chi versa i premi), mentre per quelle stazionarie gli assicuratori contribuiscono al massimo nella misura del 45%, contro il 55% minimo pagato dai cantoni (tramite il gettito fiscale). Le cure nelle case anziani e nell'assistenza a domicilio ricadono invece al 54% sulle compagnie e al 46% sui cantoni. Con la modifica della LAMal che introduce la riforma - nota anche con la sigla di EFAS - tali differenze spariranno, per lasciar spazio a una chiave di ripartizione unica. In ogni caso infatti, che si tratti di una visita medica, di un ricovero ospedaliero o di qualsiasi altro servizio, i cantoni assicureranno almeno il 26,9% delle spese e le casse malati al massimo il 73,1%. L'obiettivo è eliminare i falsi incentivi, favorire le cure ambulatoriali, evitare i ricoveri inutili e ridurre i costi.