Il Gran Consiglio di Basilea Città ha approvato lo stanziamento per l'organizzazione dell'evento nel 2025
BASILEA - Il Gran Consiglio di Basilea Città ha approvato a larghissima maggioranza un credito di 34,96 milioni di franchi per l'organizzazione dell'Eurovision Song Contest (ESC) del prossimo anno.
Scelta - Come noto, la Società svizzera di radiotelevisione (SSR), dopo la vittoria quest'anno dall'artista di Bienne (BE) Nemo Mettler, in arte Nemo, all'ESC di Malmö (Svezia), alla fine di agosto ha scelto la città sul Reno quale sede dell'edizione del maggio 2025 del Concorso eurovisione della canzone. Per tradizione, con la significativa eccezione dell'ESC dello scorso anno, l'organizzazione del festival viene attribuita al paese il cui rappresentante si è imposto nell'ultima edizione.
Votazione - In Gran Consiglio, il credito è stato adottato con 87 voti favorevoli, quattro contrari e quattro astensioni. Tutti i gruppi parlamentari si sono espressi a maggioranza a favore: i no sono giunti dai ranghi dei gruppi di UDC e Centro-Partito evangelico.
Cifre - Propriamente i deputati hanno votato per un importo lordo di 37,5 milioni, da cui però vanno sottratti 2,5 milioni di presunti ricavi per le entrate all'Arena Plus, ossia lo stadio St. Jakob-Park trasformato per permettere a decine di miglia di spettatori di seguire l'evento su grande schermo.
Indicazione - Il messaggio del Consiglio di Stato precisa che la somma serve per «coprire le spese in vari ambiti, dalle infrastrutture alla sicurezza, passando dai trasporti ed eventi collaterali. L'investimento sarà ripagato: l'evento infatti genererà un gigantesco valore aggiunto», ha dichiarato oggi durante il dibattito parlamentare il presidente del governo Conradin Cramer (Partito liberale democratico). «L'ESC offre l'opportunità di raggiungere un pubblico di milioni di persone e di presentare la città come una moderna sede per eventi».
Proteste - Il partito d'ispirazione protestante Unione democratica federale, assente dal parlamento cantonale, ha già annunciato che promuoverà un referendum contro la decisione del legislativo. Il Consiglio di Stato ha già riservato la data del 24 novembre per la votazione, nel caso in cui la raccolta delle firme dovesse avere successo (ne occorrono 2000 entro 42 giorni).