Un gruppetto di irriducibili è stato accerchiato e si è dovuto far ricorso a gas lacrimogeni.
Gli agenti di polizia li hanno più volte invitati a lasciare la piazza, ma sono stati sommersi di fischi.
ALTDORF - La polizia cantonale urana ha disperso oggi nel primo pomeriggio ad Altdorf (UR) una manifestazione non autorizzata. Le forze dell'ordine presidiavano la località dopo che, in seguito all'annullamento definitivo di una grande dimostrazione prevista per oggi contro la politica in materia di coronavirus, si erano moltiplicati gli inviti a dare vita a raduni non autorizzati.
Secondo una portavoce della polizia, contattata dall'agenzia Keystone-ATS, sono circa 500 le persone riunitesi nel capoluogo. Già in mattinata diversi poliziotti - appartenenti a un corpo extracantonale e in assetto antisommossa - si erano appostati nei pressi del monumento dedicato a Guglielmo Tell per monitorare la situazione.
In alcune località del cantone, soprattutto nelle stazioni ferroviarie, si è proceduto a controlli d'identità. Gli agenti hanno pure invitato i piccoli gruppi che si stavano assembrando ad andarsene, è stato precisato dalle forze dell'ordine.
Malgrado ciò poco prima di mezzogiorno diversi manifestanti giunti alla spicciolata muniti di striscioni e cartelli si sono riuniti davanti alla statua di Guglielmo Tell. Gli agenti di polizia li hanno più volte invitati a lasciare la piazza, ma sono stati sommersi di fischi. Verso le 14.00 è poi apparso un corteo di persone vestite di nero e dal viso coperto: marciavano sulle note del "Requiem" di Mozart e brandivano cartelli con scritto "Piangiamo la libertà".
La polizia ha invitato la folla a lasciare la piazza: la maggior parte dei dimostranti ha obbedito, mentre un gruppetto di irriducibili è stato accerchiato. Gli agenti hanno fatto sporadicamente uso di gas lacrimogeni e hanno controllato l'identità dei manifestanti più determinati.
Alcuni di loro si sono spostati verso la fattoria dove, nelle intenzioni degli organizzatori - l'alleanza della Svizzera centrale "Aktionsbündnis Urkantone" - oggi avrebbe avrebbe dovuto tenersi un grande raduno. I promotori della dimostrazione si dicono favorevoli a una ragionevole politica in merito alla gestione del Covid-19 e volevano protestare contro le misure e le restrizioni in vigore per arginare l'epidemia.
Il dipartimento urano della sicurezza ha però respinto la domanda di autorizzazione, ritenendo che sarebbe impossibile far rispettare l'obbligo di indossare la mascherina in un contesto con migliaia di persone. Inoltre, il governo ha incluso nell'ordinanza cantonale sul Covid una disposizione che non permette raduni con più di 300 individui.
L'Aktionsbündnis Urkantone ha presentato ricorso, ma la tempistica ha finito per giocarle contro. Il tribunale non avrebbe potuto emettere una sentenza sull'argomento entro oggi. Ciò non ha lasciato margine di manovra agli organizzatori, costretti a cancellare l'evento.
La situazione epidemiologica del canton Uri è preoccupante. Ieri il Consiglio di Stato ha comunicato che nei prossimi giorni potrebbero venir adottate nuove misure per contenere la diffusione del Covid-19.
Le autorità hanno aggiunto che stanno seguendo con preoccupazione l'aumento del numero di casi e dell'occupazione del reparto di terapia intensiva dell'ospedale cantonale. Se necessario, i pazienti potrebbero essere trasferiti nei cantoni circostanti.
L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha contato 874 casi di Covid-19 ogni 100'000 abitanti nelle ultime due settimane nel canton Uri. Si tratta del tasso più alto della Svizzera in proporzione alla popolazione. A titolo di paragone, nel vicino Svitto si sono registrati 200 casi ogni 100'000 abitanti, in Ticino 291 e nei Grigioni 277.