Tutto sommato, però, i danni sono limitati rispetto alle previsioni. «Ma il vento tornerà ad alzarsi nel pomeriggio»
BITSCH - Oltre 100 ettari in fiamme. È questo il primo bilancio del vasto incendio divampato da lunedì pomeriggio nei boschi di Bitsch, nell'Alto Vallese. Nell'edificio scolastico del piccolo comune vallesano, questa mattina il sindaco Edgar Kuonen e il capo delle operazioni Mario Schaller hanno fornito informazioni su quella che è la situazione attuale. «I lavori di estinzione del rogo continuano», è stato spiegato. E si protrarranno a lungo, «potrebbero volerci settimane».
Fortunatamente, è stato precisato, «fino ad ora non abbiamo avuto segnalazioni riguardanti persone ferite». Il comune, intanto, ha istituito un numero verde per la popolazione. Altra buona notizia riguarda il vento, calato rispetto alla giornata di ieri. Ciò ha limitato di molto i danni. «Stamattina le case vicino a Oberried erano intatte. Al momento nessun edificio risulta danneggiato», ha aggiunto Schaller.
Dalle sei di questa mattina, intanto, il lavoro di spegnimento con elicotteri antincendio è stato intensificato. «Ora si combattono i singoli focolari», ha spiegato ancora il direttore delle operazioni. «Finché ci sarà fumo, non potremo dirci sicuri. Inoltre nel pomeriggio il vento si alzerà di nuovo. Speriamo di riuscire a raggiungere gli obbiettivi prefissati entro mezzogiorno».
Come indicato dal sindaco, sono 205 le persone evacuate. La maggior parte ha trovato riparo presso parenti o amici. «Ci chiedono quando potranno tornare alle loro case. Li informeremo il prima possibile». Verso Riederalp la situazione invece sembra stabile, ma per sicurezza sono stati chiusi tutti i sentieri escursionistici.
Resta, infine, da chiarire la causa del rogo. «È troppo presto per avanzare ipotesi», ha concluso Kuonen assicurando che saranno forniti aggiornamenti ulteriori in tarda mattinata.
Complici siccità, vento e caldo - La siccità, le alte temperature e il vento sono un "coktail esplosivo" che innalza il rischio di incendio e spiega anche la rapida propagazione del rogo che sta devastando le foreste sopra Bitsch.
Insomma, la situazione in loco, a causa anche del terreno in pendenza, è paragonabile a un "camino", ha affermato a Keystone-ATS Marco Conedera dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL).
Quando siccità, vento - quindi abbondanza di ossigeno - e alte temperature sono riunite, anche un piccolo rogo può andare fuori controllo rapidamente, ha spiegato l'esperto, secondo cui un simile avvenimento non era inatteso vista la situazione meteo attuale.
Al momento le cause delle fiamme rimane sconosciuta, anche se spesso è l'uomo all'origine di simili disastri. Stando all'istituto WSL, in Svizzera circa il 90% degli incendi ha come causa diretta o indiretta l'intervento umano. Una manipolazione errata di materiale infiammabile, fuochi non spenti a dovere possono innescare un rogo. In estate, poi, anche i fulmini possono provocare incendi.
Dal 2000 al 2022, in Svizzera sono stati registrati in media 108 incendi di bosco all'anno che hanno mandato in fumo circa 157 ettari in media di bosco, pari alla superficie di 220 campi di calcio. A livello internazionale si tratta di cifre ancora contenute.
Aspettando la pioggia
Per quanto riguarda l'incendio sopra Bitsch, i soccorritori non potranno nemmeno contare sulla pioggia. Un meteorologo della società privata Meteonews raggiunto da Keystone-ATS ha spiegato che vi sono moderate possibilità di precipitazioni nei prossimi giorni. Secondo Michael Eichmann, la possibilità che oggi piova è scarsa. Non è escluso che si verificheranno temporali nelle notte di mercoledì, ma soprattutto nel Basso Vallese. Precipitazioni sono attese, stando ai modelli considerati, fra venerdì e sabato prossimo.
Stando a Eichmann, in generale il Vallese è una regione «secca» dove non piove moltissimo, specie nella vallate in alta montagna. A parte il mese di marzo, la stagione di misurazione di Briga ha registrato precipitazioni sotto la media stagionale. A Bitsch, le ultime abbondanti piogge si sono verificate il 29 di giugno con circa 20 millimetri.