Intanto, il 18enne in un primo momento arrestato è stato rilasciato martedì.
WOHLEN (AG) - Nella notte di domenica, un uomo di 26 anni è stato ucciso a Wohlen nel cantone di Argovia, accoltellato sull'uscio della sua abitazione, per mano di alcuni conoscenti che frequentava regolarmente.
In manette sono poi finiti due italiani, un diciottenne e suo fratello minore di 16 anni, e un altro 16enne di origini macedone. Il 18enne è stato poi rilasciato martedì.
Stando a quanto riporta 20 Minuten, lo sfondo dell'omicidio parla di droga e denaro. Tutti e tre sono tifosi dell'FC Zurigo, frequentano la curva sud e vestono nello stile dei rapper delle banlieues francesi. Indossano infatti le tipiche scarpe da ginnastica, cappellini, borse laterali, felpe con cappuccio o i bomber. Postano sui social, cantano in playback il gangster rap, fumano canne.
La vittima doveva essere derubata - Una persona informata sui fatti ha raccontato a 20 Minuten che il 18enne italiano era scappato di casa, qualche anno fa. Con lui, si era portato il fratellino, trascorrendo diversi mesi in Italia e in Germania. «Quando sono tornati, il fratello minore era completamente diverso», ha raccontato. Spiega poi che il 18enne è noto per fumare erba e per consumare cocaina e per la sua capacità di influenzare il fratello più piccolo nelle sue azioni.
Nonostante il 18enne sia stato rimesso in libertà, il conoscente dei due sedicenni ritiene che sia lui la vera mente dietro l'omicidio di Wohlen: «Sono sicuro che abbia istigato i due 16enni a rapinare la vittima». Il movente? La droga. Secondo il racconto del giovane, pare che in casa avesse «tre o quattro panetti di hashish. Un panetto rende mille franchi, se lo si vende in piccole quantità. Ecco cosa cercavano», afferma.
Il 18enne è rimasto con la vittima e ha chiamato i servizi di emergenza - In realtà, non è ancora chiaro se si sia trattato di un tentativo di rapina o meno. Tuttavia, diverse fonti affermano che quella notte sia stata consumata della droga, erba e cocaina, in abbinamento all'alcol. Una cosa è certa: i vicini hanno chiamato la polizia per via di una violenta discussione, segnalando un giovane disteso a terra mentre veniva preso a calci. Di mezzo c'era anche un coltello.
Un video mostra i minuti successivi all'aggressione - Le riprese di un video, emerso a seguito dell'omicidio, mostrano i due 16enni mentre fuggono. «Lo hai accoltellato alla gamba», grida il macedone prima di salire in macchina. Il 18enne italiano, colui che lo avrebbe accoltellato, rimane accanto alla vittima e allerta i servizi di emergenza dicendo: «È steso a terra tramortito, non si muove e ha gli occhi aperti». Il 26enne, tuttavia, era già morto al momento della chiamata.
La vittima sarebbe stata accoltellata 15 volte alla schiena - Il 18enne, intanto, è stato rimesso in libertà martedì. La persona informata dice di essere convinta del fatto che «il fratello minore si sia assunto la colpa». Secondo lui, infatti, «i due 16enni saranno condannati in base al diritto penale minorile e loro stessi ne sono consapevoli».
Stando al Codice di procedura penale svizzero, il fatto che non sia stata ordinata la custodia cautelare nei confronti del 18enne significa che molto probabilmente non vi sono sufficienti sospetti nei suoi confronti. Contattato, il giovane italiano non ha voluto commentare.
«Non meritava questa fine» - Chi sia il colpevole, ad ogni modo, non è ancora chiaro. Stando a 20 Minuten, che ha raccolto la testimonianza del miglior amico della vittima, il 18enne ha fatto ricadere la colpa sul 16enne macedone: avrebbe pugnalato la vittima 15 volte alla schiena.
«Era davvero una grande persona e non meritava questa fine - ha detto -. Si prendeva cura di tutti e non faceva differenza se qualcuno fosse più giovane di lui. Accettava tutti per quello che erano e si fidava delle persone. E questa fiducia si è trasformata nella sua rovina».