I sospettati avrebbero violato la Legge sul materiale bellico, la Legge sugli embarghi e la Legge sul controllo delle merci.
BERNA - Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) sta indagando su tre presunti agenti segreti russi che avrebbero violato diverse leggi.
Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha autorizzato la Procura federale ad avviare il procedimento penale in questo caso delicato, ha comunicato oggi il MPC all'agenzia di stampa Keystone-ATS confermando una notizia pubblicata dal Tages-Anzeiger.
Il MPC, insieme all'Ufficio federale di polizia (Fedpol) e alla polizia, aveva già effettuato perquisizioni domiciliari in diversi cantoni prima della decisione. I sospettati avrebbero violato la Legge sul materiale bellico, la Legge sugli embarghi e la Legge sul controllo delle merci.
Per uno dei tre presunti agenti segreti, il MPC ha richiesto la revoca dell'immunità al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). L'immunità è decaduta quando la persona interessata ha lasciato definitivamente il Paese. Per questa persona è stato emesso un mandato d'arresto.
Secondo il quotidiano Tages-Anzeiger, il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) stava monitorando un rappresentante russo di stanza a Berna. Il diplomatico accreditato sarebbe un agente che voleva procurarsi armi e altro materiale potenzialmente pericoloso. Ha lasciato la Svizzera sotto copertura diplomatica dopo la richiesta di Berna alla Russia.