L'episodio sarebbe avvenuto venerdì scorso e gli autori delle violenze avrebbero gridato «Palestina libera».
DAVOS - Un pugno in faccia, sputi e quel grido «Palestina libera». Sono gli ingredienti di un'aggressione di cui è rimasto vittima un giovane ebreo ortodosso di 19 anni, venerdì scorso a Davos.
«Stavo camminando lungo la strada deserta - ha raccontato a 20 Minuten il giovane, di origine inglese - quando due uomini sono apparsi improvvisamente dal nulla. Mi hanno dato un pugno in faccia, mi hanno sputato addosso e hanno gridato "Palestina libera"».
«Sono scappato per raggiungere l'hotel dove soggiornavo: lì mi hanno soccorso» - Il ragazzo ha cercato di fuggire ma i due uomini lo hanno inseguito. Fortunatamente è riuscito ad arrivare all'hotel dove alloggiava e a rifugiarsi all'interno.
«Lì sono stato immediatamente soccorso e gli aggressori a quel punto sono fuggiti». La polizia, che ha poi raggiunto la vittima in hotel, sta cercando di individuare gli autori del gesto.
«Ho studiato alla Scuola Talmud di Davos e non mi è mai successo nulla. Ora non mi sento più al sicuro qui. La Svizzera non è più sicura» si è sfogato. Afferma che «la situazione è diventata molto difficile per gli ebrei. Mi sento traumatizzato dopo l'attacco. Ho paura di uscire per strada» ha confessato al cronista del quotidiano zurighese.
«Aggressioni aumentate in modo considerevole» - La Federazione svizzera delle comunità ebraiche (SIG) ammette, tramite il suo segretario generale Jonathan Kreutner, che seppur «fortunatamente questi attacchi sono rari, dal 7 ottobre però sono aumentati». Cosa è cambiato? «Due anni fa, un incidente del genere sarebbe stato percepito come particolarmente grave, ma oggi fa parte di una serie di incidenti e gli ebrei vengono attaccati perché sono ebrei. Questo - afferma - non dovrebbe essere permesso». Da decenni Davos è una destinazione turistica popolare per gli ebrei ortodossi. In passato si sono verificati ripetuti dissapori tra la popolazione locale e le persone di origine ebraica.
«Quello che so finora è che l'attacco è da mettere in relazione con la situazione nella Striscia di Gaza e ha poco a che fare con il turismo ebraico a Davos» ha detto. «È preoccupante che incidenti di questo tipo si verifichino ora in Svizzera, allo stesso livello di quelli avvenuti in altri Paesi» ha aggiunto.
«La situazione in Medio Oriente non giustifica la violenza» - Philip Bessermann, direttore generale della Fondazione contro il razzismo e l'antisemitismo (GRA), non vuole commentare il caso specifico fino a quando non avrà ricevuto una conferma ufficiale dalle autorità. Tuttavia, afferma quanto segue: «È innegabile che la situazione in Medio Oriente stia provocando forti reazioni emotive, spesso accompagnate da rabbia e frustrazione». Sente di dire che è «estremamente problematico e pericoloso usare la violenza e il conflitto in Medio Oriente come giustificazione per attacchi alla comunità ebraica o ad altre minoranze in Svizzera».