Nuove informazioni sull'identità della vittima del terribile omicidio. Il presunto assassino aveva confessato
VIENNA - Giovedì un cittadino svizzero di 70 anni era stato trovato morto nel suo appartamento a Vienna. La polizia aveva arrestato un cittadino afghano di 26 anni, che aveva in precedenza abitato con il settantenne e che sarebbe dovuto uscire dall'appartamento nel settembre scorso. Durante un interrogatorio, il giovane aveva ammesso di aver ucciso il suo benefattore, specificando che «il diavolo» gli aveva fatto da «complice».
Il corpo era stato trovato da alcuni vicini di casa, che da tempo non vedevano più la vittima. Erano dunque state allertate le autorità, che avevano fatto irruzione nella casa e avevano trovato il 70enne in una pozza di sangue con diverse ferite da arma da taglio. Il movente è ancora oggetto di indagini.
Ora, però, cominciano a trapelare i dettagli sull'identità della vittima. Si tratterebbe di un ristoratore conosciuto a Vienna come il «re della fondue». Per 17 anni, il 70enne ha gestito un ristorante svizzero situato nel centro della capitale austriaca, non molto distante dalla famosa Cattedrale di Santo Stefano. In precedenza aveva rilasciato un intervista al portale austriaco "Der Standard", raccontando degli anni in cui aveva deciso di trasferirsi in Austria per esportare la tradizione culinaria elvetica: «All'epoca non c'era un ristorante di fondue a Vienna, quindi mi sono concentrato su quello», aveva dichiarato, specificando di voler trascorrere la pensione nell'Oberland bernese.