L’Unione europea sta valutando la possibilità di abolirla, una decisione che avrebbe evidentemente un impatto anche sul nostro Paese
BERNA - Il Parlamento europeo ha chiesto oggi alla Commissione Ue una "valutazione approfondita" del cambiamento orario biannuale. In Svizzera il dibattito sulla soppressione dell'ora legale è iniziato nel 1982, l'anno seguente la sua adozione definitiva.
Berna decide di applicare il sistema nel 1941, nell'intento di economizzare energia. Ma visto che non si osservano gli effetti voluti si torna alla tradizione già due anni più tardi.
In seguito, nel 1981 la Svizzera si allinea con i paesi circostanti e adotta nuovamente l'ora legale, già applicata da alcuni anni in Francia e Italia e nel 1980 anche da Germania e Austria.
Il sistema attuale non fa tuttavia l'unanimità: molti detrattori lamentano la perturbazione dei ritmi biologici e delle attività agricole, in cambio di un beneficio che risulta essere troppo debole.
Nel 1982 un'iniziativa popolare "per la soppressione dell'ora legale", presentata da un comitato UDC della regione zurighese, non riesce a raccogliere il numero richiesto di firme.
Una nuova proposta per porre fine ai cambiamenti di ora è stata presentata nel dicembre 2016 dalla consigliera nazionale Yvette Estermann (UDC/LU) con una mozione, non ancora discussa dal parlamento. Il Consiglio federale il 2 febbraio 2017 si è dichiarato contrario all'abolizione. Se la Svizzera diventasse una specie di "isola oraria" - ha argomentato - l'economia dovrebbe far fronte a notevoli inconvenienti e a costi non indifferenti.