I Verdi e il movimento interpartitico Operation Libero vogliono che gli accordi bilaterali vengano implementati.
La bozza dell'iniziativa popolare chiede espressamente che il governo federale «assicuri la partecipazione al mercato interno e ad altri settori politici dell'Unione europea».
BERNA - Un'iniziativa popolare, da lanciare l'anno prossimo, per costringere il Consiglio federale a riaprire negoziati con l'UE. È il progetto nel cassetto del movimento interpartitico liberal-progressista Operation Libero e dei Verdi, secondo quanto riferiscono oggi Le Matin Dimanche e la SonntagsZeitung.
In base alla bozza consultata dai due domenicali, l'iniziativa vuole obbligare il Consiglio federale a negoziare una lunga lista di trattati con l'UE da implementare assieme ai trattati bilaterali già esistenti in un nuovo accordo quadro istituzionale.
Si tratterebbe in particolare di risolvere le questioni più delicate, come l'adozione del diritto comunitario e la soluzione delle controversie esistenti. La bozza dell'iniziativa chiede espressamente che il governo federale «assicuri la partecipazione al mercato interno e ad altri settori politici dell'Unione europea».
A tale scopo, andrebbe negoziato entro tre anni dall'adozione dell'iniziativa un progetto vincolante da sottoporre al parlamento e al popolo per un nuovo accordo di cooperazione con l'UE. «Come minimo, il Consiglio federale dovrebbe poi elaborare un pacchetto di trattati, una sorta di Bilaterale III», ha detto alla SonntagsZeitung il presidente dei Verdi Balthasar Glättli.
La raccolta delle firme dovrebbe iniziare al più tardi il prossimo mese di giugno. A partire da domani, i promotori cercheranno altri partner. Per convincere la sinistra, l'iniziativa contiene una clausola per la tutela dei salari.
«L'idea dell'iniziativa è interessante e benvenuta, soprattutto perché per la prima volta un'organizzazione liberale riconosce il problema del dumping salariale. La considereremo quindi seriamente», ha detto al settimanale zurighese Roger Nordmann, capogruppo del PS alle Camere federali.
Gerhard Pfister, presidente dell'Alleanza di Centro, e Thierry Burkhart, presidente del PLR, hanno invece escluso qualsiasi sostegno all'iniziativa.