La cosiddetta legge Netflix, quella sui trapianti nonché il finanziamento di Frontex dovrebbero essere approvati.
BERNA - Se sugli oggetti sottoposti al giudizio popolare il prossimo 15 maggio - la cosiddetta legge Netflix, quella sui trapianti nonché il finanziamento di Frontex - si fosse votato il 18 marzo, gli svizzeri li avrebbero avallati tutti e tre: lo ha indicato oggi la Società svizzera di radiotelevisione (SSR) pubblicando il sondaggio commissionato all'istituto gfs.bern.
All'inchiesta, che si è svolta tra il 14 e il 28 marzo (con il 18 come giorno mediano), hanno partecipato 6728 persone con diritto di voto, di cui 4409 nella Svizzera tedesca, 1896 in Romandia e 423 nella Svizzera italiana. I risultati valgono con una probabilità del 95% e un margine di errore di 2,8 punti percentuali.
Gli autori del rapporto ricordano che, come consuetudine, il primo sondaggio gfs.bern/SSR in vista di votazioni federali rende conto della situazione in un momento in cui sono appena iniziate sia la campagna sia, di conseguenza, la formazione dell'opinione. Alla votazione si giunge perché contro i tre temi è stato promosso con successo il referendum.
Trapianti - La revisione della Legge federale sul trapianto di organi, tessuti e cellule (Legge sui trapianti) sarebbe stata accolta dal 63% dei votanti (44% assolutamente a favore, 19% piuttosto a favore), mentre il 34% avrebbe posto un no nell'urna (24% assolutamente contrario, 10% piuttosto contrario). Il 3% del campione interrogato si è detto indeciso o non ha risposto.
Con il 79% di consensi, l'approvazione in Romandia è risultata significativamente più alta che nella Svizzera tedesca (58%) e nella Svizzera italiana (65%).
Il sondaggio rivela una forte polarizzazione politica: l'approvazione è solida dalla sinistra al PLR, mentre coloro che si dicono affini all'UDC sono in maggioranza contrari. Tra gli oppositori alla modifica di legge figurano poi persone critiche nei confronti del governo.
Differenze emergono anche in funzione dell'età e dell'istruzione. Tre quarti delle persone di età inferiore ai 40 anni si schierano a favore della norma. Tra i pensionati, il tasso di approvazione scende al 56%. I meno istruiti si trovano piuttosto nel campo del no, mentre più alto è il livello formativo, maggiore è il sostegno.
"Legge Netflix" - Ampio favore (58% di sì, 32% di no e 9% di indecisi) raccoglie anche la Legge federale sulla produzione e la cultura cinematografiche (Legge sul cinema, LCin), spesso denominata "Legge Netflix" per il fatto che con il progetto normativo le piattaforme di streaming, come Netflix o Disney, devono investire il 4% del loro reddito lordo generato in Svizzera nella produzione di film elvetici indipendenti.
I sostenitori dell'UDC e le persone che criticano il governo sono gli unici gruppi che intendono opporsi. Sorprendentemente, gli elettori liberali radicali non seguono la parola d'ordine del partito e, secondo il sondaggio, si schierano per il sì.
Chi si dice indipendente dai partiti è in lieve maggioranza a favore della proposta, ma il fronte degli indecisi è folto. Le donne, gli ultraquarantenni, gli elettori urbani e latini appaiono particolarmente favorevoli alla legge.
Il 58% di consensi nasconde altri dati che potrebbero rendere il voto assai aperto. Il 45% di chi intende votare si dice più vicino agli argomenti degli oppositori, mentre un altro 45% a quelli dei fautori.
Frontex - Anche in merito al recepimento del regolamento UE relativo alla guardia di frontiera e costiera europea (Sviluppo dell'acquis di Schengen) i pareri sono in maggioranza positivi: il 63% si è espresso a favore, il 29% contro e l'8% è indeciso.
Per l'insieme dello spettro politico, l'aumento dei contributi finanziari elvetici a favore dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) trova una maggioranza, anche se più modesta tra gli interrogati che si dicono affini a PS, Verdi e UDC. Gli elettori socialisti ed ecologisti non seguono le indicazioni dei rispettivi partiti, che raccomandano una bocciatura.
Il sondaggio rivela differenze regionali: i critici sono più frequenti in Romandia (12% assolutamente contro, 21% piuttosto contro) che nella Svizzera tedesca (14%, 14%) e nella Svizzera italiana (5%, 23%). Le giovani generazioni sono più scettiche di quelle vecchie.