La Commissione dell'economia del Nazionale suggerisce di non dare seguito all'iniziativa
BERNA - L'idea di introdurre un'imposta sulle successioni multimilionarie delle persone fisiche per finanziare l'AVS, non convince. La commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N) raccomanda al plenum, con 17 voti a 8, di non dare seguito a un'iniziativa parlamentare in tal senso depositata da Marc Jost (PEV/BE).
Da un lato, la maggioranza della CET-N respinge la proposta per considerazioni di politica fiscale: la riscossione di una simile imposta compete ai Cantoni, rileva in una nota diffusa oggi dai servizi parlamentari. Per la commissione occorre evitare sia un'ingerenza nella loro sovranità fiscale sia una doppia imposizione, che risulterebbe dalla combinazione di un'imposta nazionale sulle successioni con quella sulla sostanza già in essere.
L'attuazione dell'iniziativa parlamentare potrebbe indurre persone facoltose a trasferire i propri capitali all'estero e mettere in pericolo il passaggio generazionale all'interno di molte imprese familiari, avverte la CET-N. D'altro canto, senza una visione d'insieme dell'AVS, anche un nuovo tipo di finanziamento per questo istituto di previdenza è fuori discussione per la maggioranza.
Secondo la minoranza, l'imposta nazionale sulle successioni deve essere intesa come contributo all'equità intergenerazionale e alla copertura del maggiore fabbisogno finanziario dell'AVS.
La commissione propone infine di non presentare alcun controprogetto indiretto contro l'iniziativa popolare denominata "Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo (Iniziativa per il futuro)", depositata dalla Gioventù socialista, che ha un obiettivo analogo. Essa chiede l'introduzione di un'imposta di successione del 50% sui patrimoni di 50 milioni di franchi o più.