La risposta è quasi. E c'è chi esprime perplessità. Le risposte delle FFS
BELLINZONA - «Una giornata storica». Il nuovo orario ferroviario introdotto il 5 aprile è stato festeggiato dalle Ffs e dal Cantone come l'inizio di una «nuova era» in Ticino, e per il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali dovrà essere anche una fine: la fine delle lamentele.
«Non si potrà più dire che i treni in Ticino non ci sono o non funzionano» ha dichiarato il Consigliere di Stato. Un auspicio destinato - è la sorte del trasporto pubblico - a fare i conti con le abitudini dell'utenza (e con la natura umana). Infatti dopo appena tre giorni, ecco le prime lamentele.
Arrivano da Giubiasco, vicino all'imbocco della nuova galleria di base del Ceneri, e forse per questo sono ancor più risentite. «Il nostro territorio ha pagato un caro prezzo in termini paesaggistici, ma a livello di collegamenti non vedo questo gran miglioramento» protesta una residente che, per motivi famigliari, fa spesso la spola tra il Sopraceneri e Milano.
Il tragitto verso il capoluogo lombardo, per chi parte da Giubiasco, in effetti non si è accorciato. È aumentato - fa notare la viaggiatrice - da 1 ora e 39 minuti a 1 ora e 51. «Ma soprattutto è venuto meno il collegamento diretto, per cui è necessario effettuare il cambio a Lugano con un margine molto ridotto».
La coincidenza tra Intercity e Regio Express alla stazione di Lugano, in effetti, non riguarda solo chi viaggia da Giubiasco, e non è un problema nuovo. Con il nuovo orario, lo scarto di tempo è di soli tre minuti. «Un margine molto rosicato, considerando i ritardi abituali dei treni provenienti dall'Italia» lamenta la lettrice.
Critiche a cui le Ffs rispondono con un dato: la puntualità dei treni TiLo, sottolinea il portavoce Patrick Walser, è attualmente garantita a una percentuale «superiore al 94 per cento». Nei nodi ferroviari principali, come Lugano e Bellinzona, «sono garantite coincidenze ottimali» e queste ultime «vengono monitorate giornalmente» ricorda Walser. «Qualora vi fossero importanti scostamenti di qualità vengono naturalmente intraprese delle eventuali misure correttive».
Timori per la puntualità a parte, in generale l'offerta di collegamenti da e per il Bellinzonese «è stata aumentata in modo importante» precisa l'ex regia federale. Per quanto riguarda Giubiasco, il nuovo collegamento veloce con Locarno ha fatto sì che «un numero considerevole» di passeggeri diretti a Lugano o Milano «non ha più la necessità di cambiare treno».
La stazione giubiaschese ne esce penalizzata? In realtà, i passeggeri in partenza dal Borgo «hanno a disposizione il treno diretto da Bellinzona o la linea S90 fino a Lugano, o ancora possono proseguire fino a Sant'Antonino e prendere la coincidenza con la linea RE80» conclude il portavoce. Una cosa è certa: il botta e risposta tra passeggeri e aziende di trasporto in futuro resta garantito. Come la qualità del servizio, nel lungo viaggio verso la perfezione.