L'abbattimento una quarantina d'alberi viene criticato dal consigliere comunale che parla di «intervento brutale».
Ma il Municipio difende l'utilizzo, nel caso specifico, della motosega: «In zona agricola, vige piuttosto l'obiettivo, e talvolta anche l'obbligo, di mantenere le superfici libere»
DAVESCO-SORAGNO - Un taglio d’alberi «scriteriato» lo ha definito il consigliere comunale Nicola Schoenenberger. Negli scorsi giorni l’esponente dei Verdi ha preso carta e penna per segnalare, con un’interrogazione al Municipio di Lugano, quello che è stato a suo dire un intervento «particolarmente brutale, senza alcuna sensibilità» su un appezzamento di terreno piuttosto scosceso, situato sotto la strada, in zona non edificabile in via dei Ronchi a Davesco-Soragno. «In tre giorni, ai primi di febbraio, - scrive Schoenenberger - sono stati abbattuti una quarantina di alberi del diametro superiore ai 20 centimetri (principalmente frassini, tigli e castagni) in un’area di circa 600 metri quadrati». In quella zona che per i passanti era fino a quel momento la naturale estensione della fascia boschiva che costeggia un riale, non è rimasta in piedi una sola pianta. «Il fatto - continua il consigliere comunale - ha prodotto in chi frequenta quella strada una reazione di sconcerto e indignazione»
Un taglio “scriteriato” o lecito? - Nella sua risposta odierna all’interrogazione il Municipio ammette che «l’amministrazione comunale e in particolare la Divisione Edilizia Privata non è stata informata delle opere di pulizia e taglio alberi» avvenute sul pendio. Ma poi, di fatto, sdogana l’abbattimento: ·«Il Servizio forestale - si legge nella risposta dell'Esecutivo - ha per contro esperito un sopralluogo di verifica degli interventi, senza però sollevare particolari osservazioni, ritenuto che l'area forestale era toccata solo limitatamente». Quanto alla domanda di Schoenenberger se l’autorità comunale aveva gli strumenti per opporsi al taglio. Il Municipio risponde di non disporne, ma aggiunge anche che essendo il fondo privato situato «al di fuori del comparto edificabile, segnatamente in Zona agricola, l'obbiettivo del Piano regolatore collima con quanto realizzato dal proprietario. All'interno della Zona agricola, vige piuttosto l'obiettivo, e talvolta anche l'obbligo, di mantenere le superfici libere dalla tendenza all'imboschimento».