Il Decs sulle diverse sezioni in confinamento causa Covid: «La situazione è sotto controllo».
Riguardo al rischio di deterioramento della qualità dell'insegnamento: «Oltre il 99% delle classi sta facendo lezione in presenza, normalmente».
BELLINZONA - Sono 13, ad oggi, le classi in confinamento a causa del Coronavirus. Un numero che, seppur minimo, è cresciuto velocemente negli ultimi giorni e riguarda esclusivamente scuole dell'infanzia ed elementari, quindi quegli istituti per cui non è stato predisposto l'uso obbligatorio della mascherina in classe.
«Numeri contenuti» - Sono cifre di cui preoccuparsi? Abbiamo girato la domanda al Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (Decs). «No. Nelle scuole in cui non vige l'obbligo di mascherina - dunque le scuole dell'infanzia e le elementari -, allo stato attuale è sufficiente un bambino positivo per decretare una quarantena per tutta la classe. A causa di ciò - ci spiegano dal Decs -, a fronte di un numero contenuto di positivi, a oggi sono in quarantena 4 sezioni di scuola dell'infanzia su 416 e 9 sezioni di scuola elementare su 816».
Timori per un deterioramento della qualità dell'insegnamento, dovuto al susseguirsi delle quarantene, per il momento non ce ne sono: «I numeri - viene aggiunto dal dipartimento di Bertoli - sono molto contenuti: oltre il 99% delle classi sta facendo lezione in presenza, normalmente. Laddove ci sono delle quarantene, si gestisce la situazione tramite l'insegnamento a distanza. Ciò per il tempo necessario, pochi giorni, prima di ritornare in presenza».
Il vaccino? «Ridurrebbe i rischi di contagio» - Proprio negli ultimi giorni, l'Ufsp ha lanciato un appello affinché si vaccinino anche i giovani. La posizione del Decs non è differente: «Ci rimettiamo alle raccomandazioni delle autorità sanitarie competenti in materia. Tuttavia - viene sottolineato - un tasso elevato di persone vaccinate, anche a scuola, permetterebbe di ridurre drasticamente i rischi di contagio e di eventuali decorsi gravi tra i membri della comunità scolastica. Questo consentirebbe l'abolizione progressiva di altre misure di protezione e il ritorno a una scuola il più normale possibile in tempi rapidi».
«Pronti ad agire con misure adeguate» - E se continuasse a salire il numero di classi confinate? «Visti i piani di protezione in atto e l'incremento di persone vaccinate anche tra i giovani, allo stato attuale non c'è ragione di temere un peggioramento della situazione - garantisce il Decs -. Dovessero esserci circostanze che lo richiedono, si agirà puntualmente con misure adeguate e proporzionate».
L'invito: «Ognuno è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità» - Per i casi con persone a rischio che non hanno potuto o voluto sottoporsi a vaccinazione, infine, l'invito è ad essere responsabili: «L'accesso alla scuola è garantito a tutti e le misure prese sono volte a tutelare chi vi opera e, indirettamente, anche i rispettivi familiari. Ognuno è però comunque chiamato anche ad assumersi le proprie responsabilità adottando i comportamenti corretti anche al di fuori della scuola, tenendo conto anche della propria situazione particolare».