I ristoratori si ingegnano per accogliere i clienti non vaccinati. Anche in camper, se serve.
«Non è la soluzione» per GastroTicino. Che prevede un nuovo aumento delle consegne a domicilio.
CAPOLAGO - Ci vuole fantasia. Con l'abbassarsi delle temperature - e l'introduzione dei test Covid a pagamento - i ristoratori ticinesi si trovano davanti alla sfida dell'inverno: come accogliere i clienti non vaccinati senza fare indispettire gli altri (e prendere multe).
Un grotto di Capolago si è inventato un curioso drive-in: i clienti no vax si fanno servire in camper nel parcheggio del ristorante, vino e sella di capriolo. «Abbiamo ricevuto una richiesta da un gruppo di habitué e li abbiamo accontentati» ha raccontato il titolare a tio.ch/20minuti.
Non è escluso che l'iniziativa venga replicata: il settore della ristorazione «è in cerca di soluzioni» per non dover mandare a casa clienti nel prossimo futuro. «Finora la meteo è stata favorevole, non abbiamo avuto un grande calo della clientela» osserva il presidente di GastroTicino Massimo Suter. «È evidente però che andiamo incontro a nuove sfide. Il drive-in? Non credo sia la soluzione, ma male non fa».
L'associazione prevede piuttosto un nuovo boom delle consegne a domicilio, «in particolare per le cene di gruppo ed aziendali». L'auspicio di GastroTicino è però «che si possano creare degli spazi confortevoli separati per i non vaccinati» conclude Suter. «Per ora i Comuni si stanno mostrando molto disponibili a concedere spazi, per fortuna, anche senza costi aggiuntivi per i ristoratori. È un buon segnale». Diversamente, per chi può, c'è sempre il camper.