Conferenza sull'Ucraina: la voce del sindaco Michele Foletti. E il video tra le vie di una città in fermento.
C'è chi si dice tranquillo, chi è confuso, chi vorrebbe che si parlasse anche di altre guerre, e chi manifesta una certa indignazione ritenendo l'evento inutile.
LUGANO - Sulle rive del Ceresio il conto alla rovescia è iniziato. Grande l'attesa per la Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina in programma al Palazzo dei Congressi di Lugano lunedì 4 e martedì 5 luglio. L'assenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky? Per il sindaco Michele Foletti forse è meglio così. «Non so se essere deluso o sollevato. Da quando è iniziata la guerra con la Russia, Zelensky non è mai uscito dal suo Paese. Fosse venuto a Lugano, sarebbe stata una "prima". E questo avrebbe probabilmente creato rischi maggiori a livello di sicurezza rispetto a quelli che ci saranno».
Orgoglio e sacrifici – «Come sindaco – riprende Foletti – sto vivendo con trepidazione l'avvicinarsi dell'evento. Piano piano stiamo venendo a conoscenza di quello che succederà, abbiamo ricevuto il programma dei lavori. Adesso attendiamo l'arrivo delle prime delegazioni. I cittadini sembrano orgogliosi del fatto che Lugano ospiterà un appuntamento del genere. Soprattutto dicono che, in un caso simile, sono anche disposti a fare dei sacrifici. Penso soprattutto alla mobilità».
"Zone rosse" – L'area attorno al Palazzo dei Congressi sarà "blindata". Diverse strade saranno chiuse. «Il lungolago sarà in parte inaccessibile con l'auto e quindi il traffico si riverserà altrove. Ci saranno le "zone rosse", in ogni caso piuttosto circoscritte. Quando si è iniziato a discutere di questo evento, temevamo che i cittadini sarebbero stati più penalizzati nella loro libertà di movimento».
Le opinioni della gente – Tra le testimonianze video raccolte non mancano quelle di persone confuse, che non sanno bene come comportarsi. La 35enne Elisa, che lavora proprio in centro, evidenzia come non si fiderà a uscire a mangiare nelle piazze durante la pausa pranzo. Giuseppe, 43 anni, parla di "evento importante che crea comunque qualche disagio alla popolazione". C'è chi come la 15enne Giada vorrebbe che si parlasse anche delle altre guerre, altrettanto drammatiche, sparse per il mondo. La 62enne Cristina si sfoga: «Questa Conferenza non servirà a niente. Noi svizzeri siamo neutrali. Non dovevamo neanche immischiarci in queste cose. Sono incavolata».
Quell'assenza che diventa "sollievo" – Il sindaco torna, infine, sull'assenza di Zelensky. «Non sono sorpreso. D'altra parte non è si è recato nemmeno ad altri appuntamenti internazionali importanti. La sua presenza, per le forze dell'ordine, avrebbe creato un livello di allarme decisamente più alto. E credo che ci sarebbero state molte più limitazioni anche per i cittadini. Questo ovviamente non significa che non ci saranno rischi».