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La decisione non è arrivata questa mattina. Il giudice Siro Quadri: «Vanno fatti ulteriori accertamenti»
LUGANO - «Oggi non ci sarà un giudizio definitivo». È quanto ha pronunciato questa mattina il giudice Siro Quadri nel caso delle presunte molestie a una festa calcistica.
L'accusa, rappresentata dal Procuratore pubblico Zaccaria Akbas, aveva chiesto tre anni di detenzione, di cui un anno e sei mesi da scontare, per il primo imputato. Due anni e quattro mesi, di cui sei mesi da espiare, per il secondo. E un anno e otto mesi sospesi per il terzo, che aveva fatto “da palo”. La difesa, invece, aveva chiesto l'assoluzione sia del primo che del secondo imputato, oltre che del terzo.
L'attesa decisione relativa alla sentenza, però, non verrà pronunciata oggi. Questo perché «i fatti, come descritti, successi e narrati, non sono per la Corte sufficientemente chiariti», anche alla luce «delle importanti contestazioni che le difese hanno effettuato, che hanno indotto la Corte a ritenere che sia possibile effettuare ulteriori accertamenti» ha spiegato il giudice. Insomma, per come è confezionato ora l'incarto, «non è possibile arrivare a un giudizio che tenga conto di tutto quanto». Non ci sono quindi né elementi sufficienti per portare a una condanna, né per portare a un'assoluzione.
Infine, Quadri ha spiegato che questo agire, previsto dal Codice penale, è anche in conformità del principio “in dubio pro reo” (prosciogliere se non sussistono prove, ndr.), poiché «può esserci un correttivo quando la Corte si evince che delle prove potrebbero esserci». Il dibattimento è quindi temporaneamente sospeso.
