La disavventura di un giovane ticinese sul TILO diretto a Malpensa. Alla base un guasto del convoglio su suolo italiano.
BELLINZONA/ MILANO - «Il treno TILO si è fermato di colpo. E siamo rimasti fermi su suolo italiano per oltre due ore». Sono iniziate decisamente in salita le vacanze di un giovane ticinese partito all'alba di oggi, venerdì, da Giubiasco. In carrozza alle 5.36. Orario di arrivo a Malpensa previsto per le 7.41. Destinazione vacanziera finale Parigi, raggiunta per il rotto della cuffia. «Il TILO si è fermato. Continuavano a dirci che serviva ancora un attimo di pazienza, ma siamo rimasti lì per tantissimo».
«Davvero fastidioso» – Il nostro interlocutore è seccato. «Non c'era nemmeno l'aria condizionata. È stato davvero fastidioso. Io e i miei amici avevamo scelto il treno per arrivare serenamente e con largo anticipo all'aeroporto. Alla fine abbiamo dovuto prendere un taxi in fretta e furia per non perdere l'aereo. Assurdo. La prossima volta viaggeremo in auto».
La spiegazione e le scuse – Il portavoce di TILO, raggiunto da Tio/20Minuti, è trasparente. «C'è stato effettivamente un guasto al treno S10 lungo la tratta tra Cantello e Arcisate. Il convoglio non riusciva più a muoversi. Complessivamente sono state accumulate quasi tre ore di ritardo e ce ne scusiamo con i circa 30 passeggeri che erano a bordo. Possiamo capire che soprattutto in un periodo di vacanze un disguido del genere possa essere stressante».
Il bicchiere mezzo pieno – Tuttavia il portavoce di TILO cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno. «Non è mai facile coordinare un intervento all’estero. Siamo riusciti comunque a fare in modo che gli altri treni non subissero gravi ritardi. Inoltre è intervenuto un treno che ha trainato il convoglio guasto all'indietro fino alla stazione di Cantello, permettendo ai passeggeri di riprendere poi una nuova corsa verso Malpensa. Viste le condizioni, riteniamo che tutto sommato l'operazione sia andata bene. Non vogliamo assolutamente banalizzare l'accaduto. Però casi come questo sono rari. Capitano al massimo una volta al mese su un totale di oltre 14'000 corse».