Il rogo esploso (e domato) in Malcantone è purtroppo tipico di questo periodo. Ne hanno parlato i meteorologi di MeteoSvizzera.
VEZIO - La stagione degli incendi. Lo potremmo chiamare così il periodo situato tra il tardo inverno e l'inizio della primavera in Ticino. Un periodo che due anni fa ha visto, ad esempio, deflagrare il colossale rogo sul Monte Gambarogno (era il 30 gennaio 2022). E che ieri ha visto divampare il primo incendio boschivo del 2024 nei pressi del Monte Ferraro, nell'Alto Malcantone.
Le fiamme, che sono state poi domate dall'intervento di una trentina di pompieri, sono infatti state favorite - come precisato da MeteoSvizzera sul proprio blog - da «una corrente favonica piuttosto sostenuta. I mesi invernali - continuano i meteorologi di MeteoSvizzera - sono climatologicamente avari di precipitazioni a Sud delle Alpi. Per questo motivo nel tardo inverno e inizio primavera, in concomitanza con la massima frequenza delle giornate favoniche, troviamo anche il massimo di frequenza degli incendi di bosco».
Insomma per superare questa "stagione degli incendi" bisogna sperare in precipitazioni consistenti. Una speranza che però non si concretizzerà a breve termine. Nei prossimi giorni è infatti previsto ancora tempo bello e mite. Per la pioggia, invece, bisognerà attendere fino al prossimo weekend. E chissà se basterà...