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CASTEL SAN PIETROScavato nella roccia, torna a brillare

02.04.24 - 11:42
Il restauro conservativo del casèl dal latt come testimonianza dell’impegno nel preservare il patrimonio agricolo di montagna.
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Fonte Coop
Scavato nella roccia, torna a brillare
Il restauro conservativo del casèl dal latt come testimonianza dell’impegno nel preservare il patrimonio agricolo di montagna.

CASTEL SAN PIETRO - A volte i più antichi custodi di storie sono proprio le pietre. Come quelle del casello del latte del Caviano, sul versante sud del massiccio del Monte Generoso e comprensorio di Castel San Pietro, che narrano il passato della suggestiva Valle di Muggio. È proprio qui che il Patriziato di Castel San Pietro custodisce un frammento tangibile di tradizione: un casello del latte, scavato nella roccia, sotto l’alpe di Caviano.

Elementi unici - Sito a margine del bosco e nascosto dalla collinetta del pascolo, il casèl dal latt si trova a più di 900 metri di quota, e tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento – le mappe catastali confermano la sua presenza dal 1874 – era utilizzato per conservare il latte e i prodotti caseari. «Presenta elementi unici, come sfiatatoi sul fondo del locale e una volta a botte a piode verticali», spiega il presidente del Patriziato Dario Frigerio.

Un’antica funzione - Raffaele Sartori, vicepresidente del Comitato del consiglio regionale Coop snocciola invece ciò che ha portato alla volontà di procedere con il restauro: «Il Comitato del consiglio regionale Coop annualmente ha la possibilità di devolvere una somma ben definita per progetti sostenibili legati al territorio, con una rotazione geografica che tenga conto di tutte le regioni di sua competenza. Per il 2023 cercavamo delle iniziative nel Mendrisiotto e tramite l’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto siamo venuti a conoscenza di questo bellissimo progetto locale e abbiamo deciso di sostenerlo».

Interessante anche per i turisti - Il casello del latte era in uso principalmente durante l’estate, quando l’alpe di Caviano veniva caricata con mucche e capre dei patrizi contadini. Gli sfiatatoi sul fondo del locale - che convogliavano l’aria fredda all’interno - e la sorgente d’acqua contribuivano a mantenere le condizioni ideali per conservare il latte prima della trasformazione in burro e altri prodotti caseari. La ristrutturazione del casèl dal latt è un atto di salvaguardia per la memoria di una pratica cruciale nel periodo tra metà Ottocento e inizio Novecento. La sua riabilitazione, oltre a contribuire alla conservazione del patrimonio, aggiungerà un valore autentico all’esperienza turistica all’alpe di Caviano, svelando ai visitatori gli splendori della vita contadina di un’epoca passata. Per Cristina Calderari, membro del Comitato del Consiglio regionale, «il casello del latte valorizza la cultura locale anche in materia di prodotti tradizionali: al suo interno sono presenti diverse bontà artigianali da gustare sul bel tavolo in pietra all’esterno del casello».

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