La vicepresidente dell'ATA sulla bocciatura dell'ampliamento autostradale: «Non è la via da percorrere. È andata come speravamo»
LUGANO - Secondo Fabio Regazzi (Centro) alcuni anni fa sarebbe stata una passeggiata vincere una votazione simile. Proprio per questo non ha nascosto il proprio stupore nel vedere bocciato il potenziamento delle strade nazionali.
Quella che, di fatto, è la prima sconfitta in votazione per il ministro dei trasporti Albert Rösti, è invece un ottimo risultato per Chiara Lepori Abächerli, vicepresidente dell'Associazione traffico e ambiente (ATA).
Era un risultato atteso?
«Diciamo sperato. La vittoria non è stata ampia, ma comunque chiara, specialmente in Ticino e in particolar modo nel Mendrisiotto».
Dove dovrebbe avere luogo il potenziamento Lugano-Mendrisio (PoLuMe)...
«Tutti i comuni interessati hanno detto chiaramente "No". Credo sia noto che noi siamo contro il PoLuMe. Già da prima che fosse stato lanciato questo referendum. Anche perché il potenziamento Lugano-Mendrisio è nel pacchetto successivo. Direi che il segnale è che l'ampliamento delle autostrade non lo si vuole».
Cos'è che si teme? Un ulteriore cantiere? Lo spostamento del traffico su altre arterie?
«Più strade non risolveranno il problema del traffico. La gente non ha creduto a questa bufala. Ne porteranno di più. Senza contare i cantieri, lo spazio che queste infrastrutture occuperebbero a discapito di altro. O anche la concorrenza con il trasporto pubblico».
Voi credete fortemente nell'ampliamento del settore dei trasporti.
«Già nelle ore di punta, stando agli ultimi dati presentati dal Cantone, sull'autostrada Lugano-Mendrisio il traffico è diminuito. Contestualmente sono aumentati gli abbonamenti ferroviari dopo l'apertura della Galleria di base del Ceneri. Stiamo già andando in quella direzione grazie al potenziamento del trasporto pubblico. Bisogna continuare su questa strada».
È l'unico intervento necessario?
«Ovviamente no. È un pool di interventi che bisogna mettere in atto. Tra questi sicuramente la flessibilità dell'orario di lavoro, il car pooling o anche il telelavoro. In fondo il problema riguarda solo gli orari di punta».
Secondo lei ha spaventato anche la cifra che sarebbe stata necessaria per l'ampliamento?
«La gente lo vede che in questo momento si sta stringendo la cinghia. Si taglia sulle Università, sui contributi statali all'Avs. Si taglia in tutti i settori, ma si vogliono spendere soldi per le strade».
Secondo la Lega a questo punto bisogna risolvere il problema all'origine, limitando il numero di auto che arrivano da oltre confine.
«Bene... Voglio vedere se i signori della Lega sarebbero poi contenti quando, in ospedale, non trovano gli infermieri».